Ex zuccherificio di Fano, residenti contro il polo logistico: «Recuperate l'area servizi e i divieti per le attività insalubri»

Ex zuccherificio di Fano, residenti contro il polo logistico: «Recuperate l'area servizi e i divieti per le attività insalubri». Nella foto, gli scheletri dei capannoni in degrado
Ex zuccherificio di Fano, residenti contro il polo logistico: «Recuperate l'area servizi e i divieti per le attività insalubri». Nella foto, gli scheletri dei capannoni in degrado
di Lorenzo Furlani
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Sabato 6 Aprile 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 11:31

FANO È stata l’esperienza più virtuosa di partecipazione democratica applicata all’urbanistica nei 10 anni dell’amministrazione Seri e ora rischia di diventarne, per converso, l’epitaffio politico. Un’osservazione al Piano regolatore generale sottoscritta da 12 cittadini, in discussione nella maratona consiliare prevista da lunedì prossimo per l’adozione definitiva dello strumento urbanistico, riguarda l’area strategica dell’ex zuccherificio all’ingresso Sud di Fano.

La partecipazione negata

Sulla destinazione di questo comparto, in cui da innumerevoli anni fanno brutta mostra di sé gli scheletri dei capannoni in degrado, fu promossa nel 2016 una significativa e partecipata consultazione sociale (premessa di altri percorsi partecipativi della giunta Seri), che portò alla previsione nel nuovo Prg di un mix di usi urbanistici connotati dai servizi alla collettività e alla persona (centro congressi, istruzione, laboratori, sport, negozi, residenze, albergo), conforme alla vocazione nel frattempo acquisita da tutta la zona.

Una previsione improvvisamente cancellata dall’inserimento in extremis nel Prg adottato dal consiglio comunale nell’ottobre scorso, con un emendamento del sindaco, di un polo logistico, che mantiene l’attuale destinazione produttiva.

La destinazione mista

I residenti della zona, allarmati dall’impatto che una simile previsione avrebbe per lo smog del traffico e i rumori, chiedono ora il recupero dell’originaria destinazione mista del nuovo Prg, consona a un equilibrato sviluppo urbanistico di quella zona in continuità con l’ampia area verde prossima al Metauro.

Soprattutto, i cittadini mettono in evidenza il vulnus dell’eliminazione dal nuovo comparto del divieto per le attività insalubri di seconda classe e, nell’area più sensibile contigua alla scuola primaria Decio Raggi, anche di quello per le attività di prima classe, aggirando di fatto la raccomandazione dell’Asur espressa per il Prg del 2009 tuttora vigente affinché fossero vietati tali insediamenti insalubri nelle vicinanze della scuola.

La bocciatura della variante

Questa scelta urbanistica fa seguito alla determinata bocciatura avvenuta nel 2015, da parte dell’amministrazione Seri, della variante per realizzare all’ex zuccherificio una grande area distributiva voluta dalla precedente giunta Aguzzi in accordo con i proprietari e avversata dai commercianti con una protesta che creò le premesse per la successiva sconfitta del centrodestra alle elezioni comunali.

Ora la storia sembra ripetersi a ruoli invertiti.

In particolare, il sindaco Seri, aprendo a suo tempo la consultazione popolare sull’area dell’ex zuccherificio, disse che da allora in poi l'urbanistica a Fano si sarebbe pianificata coinvolgendo la cittadinanza attiva e che quella sarebbe stata un’iniziativa pilota. Salvo poi cambiare indirizzo, come se fosse stato folgorato sulla via di Damasco, quando si è appreso che l’area era stata acquistata all’asta del tribunale, due anni fa, da una società degli industriali Paolo Andreani e Giancarlo Paci che avevano appunto l’idea di realizzarvi un polo logistico.

Il progetto incompleto

Il progetto è tuttora incompleto, mancano ancora gli studi di fattibilità e sulla sostenibilità viaria. Secondo l’assessore all’urbanistica Fanesi il polo logistico riguarderà le derrate alimentari; perciò, è stata giustificata l’eliminazione del divieto per le attività insalubri di seconda classe, che comprendono anche l’ortofrutta, soggetta a deperimento e quindi potenzialmente a inquinamento batterico.

L'autorizzazione senza conformità

Dal comparto sono stati esclusi i due stabilimenti già operativi con l’eliminazione per essi dei divieti per tutte le attività insalubri, nonostante proprio attigua alla scuola sia stata autorizzata nel 2016, senza un’esplicita conformità urbanistico edilizia da parte del Comune, una torrefazione: industria insalubre di seconda classe. Insomma, un pastrocchio esemplare sulla cui risoluzione si potrà misurare la coerenza degli amministratori comunali.

La formaldeide è un composto organico dall’odore pungente. Causa irritazione oculare, nasale e a carico della gola. La formaldeide è ricompresa dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro tra i cancerogeni certi, perciò il Ministero della salute raccomanda un livello di concentrazione il più basso possibile. È prodotta dalla combustione.

La formaldeide della torrefazione

Dal dicembre scorso la Provincia ha disposto che tale composto venga specificamente misurato nelle emissioni della torrefazione Ultramar Caffè. Nell’osservazione al Prg sull’ex zuccherificio i residenti rilevano che per 7 anni la formaldeide non è stata analiticamente rilevata nonostante la vicinanza con la scuola (nell’esposto del febbraio 2023 si segnalavano come conseguenze delle maleodoranti emissioni proprio bruciori a naso e gola).

Dalla documentazione della Provincia risulta che in precedenza fosse misurato il valore complessivo dei composti organici (Toc) in cui la formaldeide è compresa.

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