La trattativa
Anche se si sapeva che si sarebbe intervenuti in un’area molto sensibile dal punto di vista archeologico, non si pensava che ad appena 30 centimetri di profondità sarebbero emerse cose così interessanti, tanto da far sospendere i lavori e ad attivare uno scavo archeologico su tutta la zona prioritariamente presa in esame. Questo ha comportato il dilungarsi dei tempi e maggiori difficoltà per chi nella piazza svolge la sua attività. Gli ambulanti hanno dovuto essere spostati, i negozianti sono stati relegati in passaggi così stretti, da perdere non pochi dei loro clienti. Concordare con gli stessi interessati come agire per i prossimi giorni, è stato l’intento preso sia dall’assessore ai Lavori Pubblici Barbara Marcolini con il dirigente Federico Fabbri sia dall’assessore al commercio Etienn Lucarelli.
Una proposta, ideata anche per accelerare il più possibile i tempi ed evitare che la ditta durante la sospensione dei lavori prendesse un altro incarico, era quella di iniziare, mentre nella prima zona si svolgono le indagini archeologiche, i lavori nella seconda, spostando l’agro alimentare in piazza Avveduti e i generi restanti al Pincio; ma questa ha trovato non poche contrarietà.
La scelta
«Quindi andremo avanti – ha dichiarato l’assessore Brunori – concludendo i lavori zona per zona (la piazza è stata suddivisa in 4 zone proprio per consentire almeno parzialmente la continuità dell’attività di mercato e di parcheggio).
Le tutele
«Abbiamo accolto la soluzione suggerita dagli stessi commercianti – ha aggiunto l’assessore Lucarelli – che preferivano restare uniti piuttosto che operare in altre parti della città. D’ora in avanti procederemo a step; allungheremo un po’ i tempi, ma i commercianti sono contenti così». Soddisfatte anche le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti per le quali la tutela del lavoro, essendo in gioco il destino di parecchie famiglie, era il primo obiettivo da perseguire.