PESARO - «Va rivisto il provvedimento dell’Ufficio Scolastico Regionale sui docenti guariti dal Covid, potremmo avere problemi anche per le sostituzioni all’esame di maturità» avverte il dirigente Rossini. Manca ormai meno di un mese al termine dell’anno scolastico, che per gli studenti della quinta superiore porterà poi all’esame di maturità, il cui inizio è fissato per il 22 giugno. Si torna, come deciso dal ministro Bianchi, alla formula con le due prove scritte e il colloquio orale, dopo la maturità cosiddetta “light” nei due anni di pandemia solo con il maxi orale.
«E’ una formula, quella dell’Esame di Stato 2022, che ha un senso relativo all’annata - spiega il preside del liceo scientifico Marconi Riccardo Rossini - E’ stato un anno abbastanza difficile anche questo, se non come quelli precedenti, ed è un esame che tiene conto delle difficoltà che hanno avuto i ragazzi durante il periodo scolastico».
Basse percentuali no vax
A partire dal primo aprile sono rientrati a scuola i docenti che non si sono vaccinati, ma con mansioni che non hanno previsto il contatto con gli studenti.
L’interpretazione
«Si pensi poi - rimarca - che alcuni di questi docenti guariti hanno anticorpi altissimi e gli stessi medici di famiglia ne sconsigliano il vaccino in questo momento. In una situazione in cui l’epidemia sta calando in maniera importante, in cui tutti quanti sono vaccinati, e molti sono guariti, direi che possiamo tenerci 2-3 unità non vaccinati su 250, tra l’altro guariti. C’è stata probabilmente - continua il preside del Marconi - un’interpretazione sbagliata dettata da tutta una serie di indicazioni normative, che però vanno contro la realtà, quello che sta succedendo in questo momento. Un calo esponenziale dei contagi, penso che dovremmo adattarci ad una situazione di normalizzazione».