Parcheggia l’auto e mette in trappola l’ex e altri due: denunciato dalla donna ma anche dalla madre e dal compagno di lei

Parcheggia l’auto e mette in trappola l’ex e altri due: denunciato dalla donna ma anche dalla madre e dal compagno di lei
Parcheggia l’auto e mette in trappola l’ex e altri due: denunciato dalla donna ma anche dalla madre e dal compagno di lei
di Luigi Benelli
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Venerdì 1 Aprile 2022, 05:00

PESARO  - La macchina davanti a casa, lui non riesce a uscire e lo denuncia. Un 36enne pugliese alla sbarra per violenza privata. Il caso è una costola di un processo di stalking, in cui si è inserito anche questo fatto. Lui non voleva accettare la fine della storia. E così, secondo la denuncia sporta della sua ex, avrebbe cominciato a mettere in atto una serie di atti persecutori con decine di telefonate e messaggi, fino agli appostamenti per cercare di vederla. 

Lui è un 36enne, residente a Pesaro, originario della Puglia (difeso dall’avvocato Andrea Floriani), finito a processo per stalking.

A denunciarlo non solo la ex fidanzata, una pesarese di 26 anni, ma anche la mamma di lei e il compagno, che hanno detto di essere stati più volte minacciati. I tre si sono costituiti parte civile (con l’avvocato Armida Urbinati). E proprio il compagno della mamma sarebbe vittima di questo episodio. In pratica il 36enne avrebbe parcheggiato la macchina davanti a casa, impedendo l’uscita dell’auto dell’uomo. 


Di qui la denuncia anche perché ci sarebbero stato anche un contatto tra le due carrozzerie, vista la necessità di passare per uscire. Un rapporto turbolento con tre anni di relazione, segnata da liti e scontri, poi la fine. La ragazza non ne poteva più della sua gelosia. Ma lui, non accettando la fine, l’avrebbe seguita ovunque. Una sera persino a una festa a Montecchio. Lui non sapeva però dove fosse lei. Ma avrebbe iniziato a suonare campanelli alla rinfusa chiedendo se ci fosse. 


E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, lei si è sentita oppressa e l’ha denunciato. Il procedimento è in corso con la mamma e la sorella dell’imputato che hanno dato versioni opposta a quella delle parti civili.

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