PESARO - «Proprio mai nella mia vita, arrivato a 73 anni, mi è capitato di ricevere così tanto affetto e vicinanza. Ringrazio tutti infinitamente». Sono le parole di Palmiro Ucchielli, sindaco di Vallefoglia, il giorno dopo il ricovero nel reparto di terapia semi-intensiva dell’ospedale Santa Croce di Fano. Non viene lasciato mai solo, si alternano nella sua stanza la moglie e la figlia Micaela, che lo ha raggiunto nel pomeriggio di ieri. E’ un vero combattente il senatore e una tempra forte. Il recupero sarà lento e graduale, ma c’è ottimismo e fiducia nella famiglia e nei medici che lo hanno in cura sotto la direzione del primario Enrico Baldelli.
La ripresa
«Sono stata a trovare mio padre oggi pomeriggio (ieri ndr) – racconta la figlia Micaela – e i medici stanno valutando tempi e modalità per permettergli di fare i primi passi e avere la certezza che la sua capacità motoria non sia compromessa e se quindi la risposta alla terapia a cui è sottoposto, sia positiva.
Il rimprovero
«Bene - gli ha detto la figlia - adesso la mettiamo via». La tempestività dei soccorsi l’altra mattina ha permesso probabilmente ai medici salvargli la vita, intervenire prontamente mentre si trovava nel suo ufficio in Comune, ed evitare forse conseguenze ben più gravi». Una dimostrazione ricordano la figlia e con lei Stefano Gattoni amico di sempre, vicesindaco e assessore di Vallefoglia, di quanto sia importante la presenza sul territorio di punti di primo intervento. Adiacente la sede del Comune, abbiamo una postazione del 118 che ha permesso di attivare la rete salvavita. Questo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, l’importanza di avere una postazione territoriale funzionante». Infatti Ucchielli si è sentito male giovedì mattina mentre era regolarmente al lavoro nel suo ufficio in Municipio. Lo ha colpito un ictus che si è manifestato con un forte formicolio agli arti della parte sinistra che lo hanno subito allarmato.
L’affetto
Dal letto del reparto di osservazione del Santa Croce, il sindaco Ucchielli sta ricevendo tante dimostrazioni di affetto e solidarietà dal Vallefoglia, Pesaro e gli altri Comuni, ma soprattutto da tutti quelli che lo conoscono. «I medici sono davvero bravissimi, per ora va abbastanza bene e il mio spirito è buono. Ho centinaia di messaggi di solidarietà da leggere, e sto meglio. Anzi proprio questo affetto mi fa stare meglio».