Alta tensione in carcere, gli agenti di custodia alzano la voce: «Detenuti violenti e instabili, noi troppo pochi»

Alta tensione in carcere, gli agenti di custodia alzano la voce: «Detenuti violenti e instabili, noi troppo pochi»
Alta tensione in carcere, gli agenti di custodia alzano la voce: «Detenuti violenti e instabili, noi troppo pochi»
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 06:40

PESARO - Alta tensione alla casa circondariale di Villa Fastiggi. Lunedì manifestazione generale di protesta degli agenti di polizia penitenziaria. «Denunceremo tutto quello che non va al carcere di Pesaro, e chiederemo l’avvicendamento del direttore d’istituto». 

L’agitazione

Lo stato di agitazione del personale di polizia penitenziaria, iniziato il 6 settembre, per le continue aggressioni in carcere, la carenza d’organico, le pessime condizioni della struttura di Villa Fastiggi, e non solo, arriva ad una tappa chiave: la manifestazione di protesta in programma lunedì 20 settembre alle 10, proclamata dalla sigle regionali sindacali della categoria Sappe, Osapp, Sinappe, Uilpa, Uspp, Fp-Cgil, Fns-Cisl. I casi sono stati diversi nelle ultime settimane. Prima due poliziotti aggrediti, minacciati e oltraggiati, da tre detenuti che si rifiutavano di rientrare in cella. Qualche giorno dopo un detenuto di 150 kg ha aggredito degli agenti ferendone alcuni. L’ultimo episodio riguarda un detenuto di origine africana, che snervato e stanco di attendere l’autorizzazione da parte del direttore per effettuare un colloquio con la sua compagna (in attesa di un bambino), all’ennesima risposta negativa arrivata dagli uffici competenti, è andato in escandescenza tanto da scatenare la sua incontenibile furia verso il personale presente. Durante la manifestazione di lunedì, alla quale farà seguito il 27 settembre l’inizio dell’astensione della mensa di servizio, i rappresentanti sindacali, a nome di tutto il personale di Polizia Penitenziaria dell’Istituto Pesarese, denunceranno «a gran voce le gravissime criticità che attanagliano il carcere di Pesaro: le continue e violente aggressioni e minacce nei confronti del personale in servizio all’interno dei reparti detentivi da parte di diversi detenuti; la grave carenza di organico nel ruolo degli agenti-assistenti, dovuto soprattutto dall’assenza dal servizio per lunga degenza di circa 30 unità, in malattia per stati ansiosi e depressivi, segno di un grave e duraturo malessere diffuso tra tutto il personale; la presenza di numerosi detenuti affetti da patologie psichiatriche rilevanti che l’istituto pesarese non è in grado di curare in quanto privo di figure professionali capaci e preparate ad affrontare determinate patologie psichiatriche. A stento l’ Asur riesce ad assicurare la presenza quotidiana del medico presso l’infermeria detenuti». E ancora: «La gestione fallimentare e inadeguata dell’istituto dell’attuale direttore che inevitabilmente ha ricadute negative e dirette all’interno delle varie unità operative di polizia penitenziaria e influisce in modo sfavorevole sul trattamento rieducativo di tutta la popolazione detenuta. Le pessime condizioni strutturali ed igienico sanitarie in cui versa da sempre la casa circondariale di Pesaro, più volte denunciate e finora rimaste inascoltate».
L’avvicendamento
I sindacati ribadiscono e confermano le loro urgenti e immediate richieste: «Avvicendamento dell’attuale direttore d’istituto e rientro in sede del comandante titolare o assegnazione di un nuovo comandante di reparto.

Non ci fermeremo fino a quando non otterremo quanto legittimamente richiesto».

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