Ancora aggressioni, il carcere di Villa Fastiggi “scoppia”: Ilaria Cucchi: «Oltre l'emergenza»

Ancora aggressioni, il carcere di Villa Fastiggi scoppia: la protesta a Roma
Ancora aggressioni, il carcere di Villa Fastiggi scoppia: la protesta a Roma
di Luigi Benelli
4 Minuti di Lettura
Martedì 3 Gennaio 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 13:59

PESARO  - Aggressione in carcere a Pesaro l’ultimo dell’anno, politica e sindacati di polizia penitenziaria intervengono. Sono pronti a portare la questione a Roma e a chiedere Taser e bodycam per garantire la sicurezza degli agenti.

Un detenuto ha spaccato il naso e slogato una mascella di agente la sera del 31 dicembre durante la cosiddetta ora di socialità che era stata prolungata per l’occasione di San Silvestro. I poliziotti penitenziaria aderenti al Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo dei “baschi azzurri”, sono pronti a portare davanti al ministero della Giustizia ed al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la protesta degli agenti in servizio nel carcere di Pesaro.


Il sostegno


Pieno sostegno alla protesta della polizia penitenziaria pesarese arriva da Donato Capece, segretario generale del Sappe e da Nicandro Silvetri, segretario Sappe Marche: «Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché le giuste proteste dei colleghi di Pesaro trovino attenzione e conseguenti provvedimento.

Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto». Per Capece «espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La polizia penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità».


Le richieste


E ancora: «Servono nuove assunzioni nel corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere di Pesaro». Stefano Pollegioni, Delegato Comparto sicurezza Udc sbotta: «Non è più accettabile quanto sta accadendo. La sofferenza all’interno della struttura detentiva di Villa Fastigi è testimoniata da tempo da diverse manifestazioni pubbliche organizzate dalle sigle sindacali». 


L’organico


Poi prosegue: «La mancanza di organico della polizia penitenziaria (da poco l’avvio dei concorsi per una prima assunzione di circa 1000 agenti) insieme ad una situazione detentiva, causata dalla trascuratezza dei Governi passati, va assolutamente affrontata ed anche con una certa urgenza. Il presidente dell’assemblea legislativa Latini, proprio questi giorni, attraverso due mozioni, di cui una a firma del centrodestra, ha impegnano il Governo regionale ad intervenire e assumere ogni informazione necessaria a conoscere lo stato reale delle carceri marchigiane per opportuni e urgenti provvedimenti». Infine Elena Leonardi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Marche sottolinea: «Ritengo che si debba stare sempre dalla parte delle forze dell’ordine quando queste vengono aggredite e sono certa che una maggior attenzione alla situazione delle carceri sia tra i primi posti dell’agenda Meloni». Ieri a Villa Fastiggi anche l’ispezione a sorpresa della senatrice di Sinistra Italiana Ilaria Cucchi: «Ho trovato una situazione che definire di emergenza è dire poco». 


L’invito a Salvini


Poi, rivolgendosi direttamente al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, lo invita a tornare con lei nell’istituto per rendersi conto: «Venga qui signor ministro. Venga con me che le mostro quel che si deve fare. Le chiedo un po’ del suo tempo». Poi elenca: «Proteste di detenuti ed agenti sono rimaste inascoltate. Perdite d’acqua dagli impianti idraulici non riparate da anni. Muri devastati da umidità e muffe. Pazienti psichiatrici parcheggiati. Tossicodipendenti abbandonati a se stessi. Tutto questo - aggiunge - di fronte ad un personale che cerca disperatamente di fare quello che può. In questi giorni la direttrice era in ferie. Peccato, perché avrei tanto voluto chiederle come si fa a rimanere indifferenti ed inerti di fronte a tutto ciò». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA