Progetti da 1 milione per le aziende pesaresi: così si accede ai fondi delle aree alluvionate

Concorre anche chi non ha subito danni ma vuole potenziare la sua impresa Accordo tra Ministero e Regione. Ma i piccoli rischiano di rimanere fuori

Progetti da 1 milione alle aziende pesaresi per accedere ai fondi delle aree alluvionate
Progetti da 1 milione alle aziende pesaresi per accedere ai fondi delle aree alluvionate
di Luigi Benelli
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:48

PESARO - Fondi per le imprese nella zona alluvionata, ma il progetto minimo è di 1 milione di euro. E le piccole aziende sembrerebbero avere poche carte da giocare. Finanziamenti a campo largo, tanto che gli albergatori sono alla finestra pronti a riqualificare le strutture. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy stanzia 50 milioni di euro per sostenere gli investimenti produttivi nei Comuni dell’Emilia-Romagna, Marche e Toscana che hanno subito gravi danni dall’alluvione del maggio 2023.

Il bando

Il bando è stato presentato a Pesaro, nella sede della Confindustria, in un incontro a cui ha partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Andrea Maria Antonini.

Le aziende marchigiane che potranno beneficiare dell’intervento sono quelle nel territorio di Pesaro, Fano, Gabicce Mare, Urbino, Sassocorvaro, Auditore, Monte Grimano Terme e Montelabbate. I settori coinvolti riguardano il manifatturiero, agroindustria, estrattivo, energetico, servizi alle imprese e turistico-alberghiero. «È un investimento consistente – ha detto l’assessore Antonini – che rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo del territorio. Una sfida che le imprese del territorio sapranno cogliere attraverso la presentazione di progetti che andranno a vantaggio della crescita e dell’innovazione aziendale». La presidente di Confindustria Pesaro Urbino, Alessandra Baronciani ha sottolineato: «Ogni risorsa finanziaria che viene destinata all'economia dei territori colpiti dall'alluvione del maggio scorso rappresenta una leva per tornare a stimolare la ripresa delle attività economiche in quelle zone, che stanno rischiando di trasformarsi in isole resilienti ma senza prospettive di futuro. Dobbiamo favorire e facilitare la coesione tra aziende e cittadini, contribuendo - e queste nuove risorse sono utili all'obiettivo - a ricreare un ecosistema solido, vitale e dinamico, attraverso programmi di investimento e sviluppo capaci di salvaguardare i livelli occupazionali, finalizzati a proseguire il processo di ammodernamento ed innovazione delle imprese». Baronciani, ha anche ricordato: «Bisognerà investire anche nelle infrastrutture anche perché non si ripetano queste situazioni. Chiederemo risposte anche per le imprese che hanno subito danni nell’alluvione del 2022. L’obiettivo è il mantenimento e l’incremento dell’occupazione. Siamo in mezzo all’incertezza per via delle situazioni internazionali: un incentivo come questo serve.

La scommessa

«Ricordiamo anche come l’industria 4.0 abbia aiutato le imprese nell’innovazione, nella riduzione del consumo e dei costi energetici, nella sicurezza sul lavoro». Per accedere ai benefici, non bisogna risultare danneggiati dagli eventi atmosferici ma proporre progetti finalizzati al rafforzamento competitivo e al mantenimento o alla crescita occupazionale. Le Regioni hanno già siglato l’accordo di programma con il Ministero che consente l’emanazione dell’avviso pubblico, la cui gestione sarà affidata a Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, partecipata interamente dal Ministero dell’Economia e delle finanze). Stefano Immune, funzionario di Invitalia ha spiegato: «L’avviso pubblico prevede un sostegno per un importo di 50 milioni per le imprese che vorranno avviare iniziative di investimento nelle Marche Emilia Romagna e Toscana.

I filoni

«Parliamo di progetti che prevedono la riconversione, l’ampliamento dell’unità produttiva, progetti di tutela ambientale come la decarbonizzazione, l’efficientamento energetico, bonifiche e energie rinnovabili. Dovranno avere una taglia minima di 1 milione di euro, così che le aziende potranno ricevere contributi a fondo perduto o finanziamenti a tassi agevolati». Si stimano dunque che potranno essere finanziati fino a 60 progetti circa. Ma servono spalle larghe.

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