Biodigestore, anche Vallefoglia dice no: impianto sovradimensionato e non è stata coinvolta Aset

Biodigestore, anche Vallefoglia dice no: impianto sovradimensionato e non è stata coinvolta Aset. Nella foto il sindaco Palmiro Ucchielli
Biodigestore, anche Vallefoglia dice no: impianto sovradimensionato e non è stata coinvolta Aset. Nella foto il sindaco Palmiro Ucchielli
di Lorenzo Furlani
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 15:45

VALLEFOGLIA - Dopo lo strappo dei mesi scorsi, sul digestore anaerobico si consuma la rottura formale tra il sindaco di Vallefoglia Ucchielli e l’amministratore delegato di Marche Multiservizi Tiviroli: la giunta comunale di Vallefoglia, nella seduta di martedì scorso, ha espresso il proprio parere negativo sull’impianto di Talacchio progettato da Green Factory, la società di scopo dell’azienda pesarese del gruppo Hera, per produrre biometano attraverso il trattamento di 105mila tonnellate all’anno di rifiuti organici e biomasse vegetali.

Un duro colpo per Mms

Si tratta di un duro colpo per la strategia della lavorazione dei rifiuti di Marche Multiservizi, tanto più per la mediazione politico istituzionale condotta a suo tempo proprio da Ucchielli per localizzare l’impianto nel territorio del suo comune, dopo che il sindaco di Fano aveva perso mesi e anni nell’individuare il sito più opportuno nel proprio territorio (secondo un originario accordo tra Mms e la società dei servizi fanese Aset) e dopo che il sindaco di Urbino aveva detto no alla proposta di Canavaccio da parte dell’azienda per la protesta della popolazione. In verità, ha protestato anche la popolazione di Vallefoglia tramite le oltre 5mila firme raccolte dall’associazione Diversamente, che tuttora si oppone tenacemente all’impianto. Ma allora aveva prevalso la funzione di garanzia per il progetto aziendale svolta dal sindaco Palmiro Ucchielli, che 15 anni fa guidò come presidente della Provincia la nascita di Mms attraverso la fusione per incorporazione di Megas in Aspes Multiservizi.

Lo strappo

Lo strappo risale al settembre scorso quando Ucchielli aveva inviato a Marche Multiservizi e al presidente della Provincia, ente presso il quale è aperta la conferenza dei servizi per l’autorizzazione del biodigestore, una risentita lettera per dichiararsi insoddisfatto della risposta dell’amministratore Mauro Tiviroli alle osservazioni di Vallefoglia contrarie allo stralcio dal progetto, compiuto unilateralmente da Green Factory, di una strada e di una pista ciclopedonale del nuovo comparto industriale di Talacchio concordate inizialmente a carico dell’azienda. Contrariamente a certe recenti voci, non sono intervenuti nel frattempo cambiamenti di linea tanto che il Comune di Vallefoglia compie l’atto conseguente a quelle critiche.

Lo scenario cambiato

Pur ribadendo la non contrarietà a un certo tipo di impianti, il sindaco Ucchielli evidenzia il sostanziale cambiamento del quadro operativo. «Secondo gli intendimenti dell’Autorità territoriale di ambito - si legge nel suo comunicato stampa -, condivise appieno dal nostro Comune, il progetto presentato da Green Factory doveva soddisfare per intero tutto il fabbisogno provinciale e doveva coinvolgere tutte le aziende a partecipazione pubblica presenti nel territorio dell’ambito ottimale, cioè oltre a Marche Multiservizi doveva fare parte di Green Factory anche Aset, che invece è rimasta esclusa dalla società che ha predisposto il progetto.

Nel frattempo, poi, è stato approvato anche un altro intervento per 40.000 tonnellate (di rifiuti organici, ndr) nella valle del Metauro che comporta un sovradimensionamento dei due impianti per le necessità della nostra provincia. La giunta comunale ha pertanto constatato che sono venuti a mancare due presupposti fondamentali» per l’impianto di Talacchio. Nel frattempo, sono anche scaduti i munifici ecoincentivi che trasformavano l’operazione in un affare d’oro, mentre quelli nuovi oltre a essere più modesti sono competitivi, ovvero l’ottenimento non è scontato.

Le richieste a Tiviroli

A suggello del parere negativo, l’amministrazione comunale di Vallefoglia ha comunicato all’azienda e agli altri soggetti interessati di prevedere l’ingresso di Aset in Green Factory e di ridimensionare il progetto.

Già contrari Tavullia e Montelabbate

Con il no al biodigestore di Talacchio della giunta di Vallefoglia, si completa la rosa delle amministrazioni comunali coinvolte nell’iter di autorizzazione tutte contrarie. Il Comune di Tavullia aveva già dato un formale parere negativo per la vicinanza del sito alla discarica comprensoriale di Ca’ Asprete, nel suo territorio a soli 10 chilometri. Il Comune di Montelabbate ha chiesto di ridimensionare fortemente l’impianto localizzandolo in un’area industriale già cementificata (a Talacchio ci sono i campi) per abbinarlo ai compostatori di comunità da realizzare nelle zone interne.

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