SAN MARINO Il “compagno” Sputnik, al momento, è già stato inoculato a una categoria speciale di frontalieri pesaresi e romagnoli: i sanitari. In attesa che il ministro Speranza risponda alla lettera del sindaco di Monte Grimano Terme, Elia Rossi, che nei giorni scorsi ha lavorato a un accordo con il governo di San Marino per la somministrazione del vaccino russo ai circa 8.000 frontalieri ottenendo anche una apertura per tutti i residenti delle province di Pesaro e Urbino, e Rimini, c’è quindi un precedente.
E non sono numeri da poco perché, causa la prima ondata Covid, moltissimi sanitari marchigiani e riminesi hanno trovato lavoro nelle strutture sanitarie del Titano perché quelli che ci lavoravano, a loro volta, avevano accettato proposte di lavoro allettanti in realtà estere. Non solo: molti dei sanitari sammarinesi, già vaccinati con lo Sputnik, prestano tutt’ora servizio come consulenti medici in diversi centri privati del Riminese e Pesarese. E allora, in termini di sicurezza, cosa cambia? Come si farà con il patentino vaccinale? Se Salvini è atteso a un incontro con i quattro segretari di Stato sammarinesi, sul canale aperto dal sindaco Rossi c’è il sostegno della Regione Marche e del forzista Antonio Tajani». Cauto, ieri, il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi: «Siamo parte integrante del Piano vaccinale regionale e di quello nazionale».
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