Il partigiano centenario Giacomo Serrani alla Festa del 25 aprile a Fano: «Il mio compito era sabotare i nazisti»

Il partigiano centenario Giacomo Serrani alla Festa del 25 aprile a Fano: «Il mio compito era sabotare i nazisti». Nella foto Giacomo Serrano accolto dal sindaco Massimo Seri
Il partigiano centenario Giacomo Serrani alla Festa del 25 aprile a Fano: «Il mio compito era sabotare i nazisti». Nella foto Giacomo Serrano accolto dal sindaco Massimo Seri
di Massimo Foghetti
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 11:51

FANO - Più affollato del solito è apparso ieri il corteo che ha accompagnato il sindaco Massimo Seri, il viceprefetto Antonio Angeloni e le altre autorità cittadine a rendere omaggio ai caduti in occasione della ricorrenza del 25 aprile festa della Liberazione e della Resistenza.

Sono state deposte corone d’alloro sulla lapide che ricorda i partigiani uccisi sulla facciata del palazzo comunale, sul monumento alla Resistenza nei pressi della rocca malatestiana e sul monumento ai caduti di tutte le guerre in viale Buozzi. 

Assente FdI

Ha accompagnato il corteo il complesso bandistico Città di Fano e ne hanno fatto parte componenti di “quasi” tutti i partiti, essendo stata notata l’assenza di Fratelli d’Italia; immancabile invece e molto partecipata, è stata la presenza dell’Anpi e della associazione Donne in Nero che, agitando le loro bandiere e intonando ripetutamente “Bella ciao” hanno evidenziato la loro appartenenza antifascista. 

Il corteo si è snodato, comunque, senza incidenti né provocazioni lungo le vie cittadine fino alla tappa finale di viale Buozzi, dove però la cerimonia finale si è svolta di fronte a un monumento non ripulito dalle scritte vandaliche che l’hanno deturpato, nemmeno in occasione del 25 aprile.

Tra la folla a rendere onore ai caduti, c’era anche Giacomo Serrani, 100 anni di età compiuti nel dicembre scorso, originario di Jesi, ma residente a Fano con un passato di partigiano.

Ha ricevuto i complimenti del sindaco Massimo Seri.

Il racconto della Resistenza

«Sono partito militare – ha confessato ricordando i tempi della sua giovinezza – dovendo frequentare il corso per allievo ufficiale nei pressi di Trieste. L’8 settembre mi ha colto ricoverato all’ospedale per una polmonite, ma disgregato l’esercito, appena ritrovato le forze sono tornato a casa, dove per sfuggire al bando che prevedeva la fucilazione per chi non si fosse arruolato nelle file della Repubblica di Salò, ho militato nella Resistenza».

Serrani, che nel frattempo aveva contratto la Tbc, aveva il compito di controllare il passaggio delle truppe tedesche e di ostacolarlo con atti di sabotaggio e lo fece con abnegazione fino al 20 luglio 1944 quando arrivarono le forze militari alleate.

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