FOSSOMBRONE - Si chiama “PitturiAmo” ed è il portale dei pittori contemporanei. Tra loro c’è anche Andrea Marchionni, il 47enne reo confesso dell’omicidio della cognata, la 40enne Marina Luzi. I suoi quadri esposti ed in vendita (finora 4) immortalano i capolavori del passato, riproduzioni dei geni dell’arte. C’è la “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer, “Il bacio” di Hayez, o “I bari” di Caravaggio, ma anche “L’autoritratto” di Van Gogh e altri ancora come “La dama con l’ermellino” di Leonardo.
Di suo, di personale, non c’è nulla. Solo copie fedeli di altri quadri, come se la vena creativa, per lui autodidatta, non riuscisse a incanalarsi se non nel seguire le orme dei più grandi.
Il curatore della rassegna era stato il professor Sanzio Balducci, che così scriveva: «Marchionni ama riprodurre i quadri figurativi, soprattutto quelli dei periodi rinascimentale e barocco. La sua tecnica è accurata e richiede giorni e giorni di lavoro». Oggi così lo ricorda: «Andrea aveva una sua tecnica, preferiva non lasciarsi andare all’inventiva. Non l’ho conosciuto direttamente. Nel senso di non essere mai entrato in piena confidenza. Era stata la mamma a contattarmi in nome di una lontana conoscenza. Di Andrea posso solo dire che era un tipo chiuso in se stesso, cordiale ma un po’ nel suo mondo. Nient’altro. Quando ho saputo quello che è successo ho provato tanto disorientamento. La mente umana resta sempre un mistero».