Piazza Costa restituisce il passato: spuntano mura, tombe e anche un pozzo

Piazza Costa restituisce il passato: spuntano mura, tombe e anche un pozzo
Piazza Costa restituisce il passato: spuntano mura, tombe e anche un pozzo
di Massimo Foghetti
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Febbraio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 11:35

FANO La città sta restituendo altri lembi del suo passato, dopo le recenti scoperte di Porta Maggiore, di via Vitruvio, dell’interrato nella scuola media Gandiglio, dove sono tornati alla luce nuovi resti della Fano romana e della Fano medioevale.

Cosa è emerso

Questa volta l’attenzione degli archeologi si è soffermata sulla superficie di piazza Andrea Costa dove è in atto l’esecuzione del progetto del nuovo arredo e del rinnovo della pavimentazione e la loro presenza non è apparsa senza motivo. Si sapeva infatti, già prima di mettere in moto gli escavatori, che si sarebbe agito in una zona particolarmente sensibile, dove già in passato erano venuti alla luce reperti di particolare interesse. «In realtà – ha dichiarato l’assessora ai lavori pubblici Barbara Brunori – non ci aspettavamo di trovare tante memorie nel corso di uno scavo che si sarebbe approfondito di soli 30 centimetri; invece è stato come alzare un tappeto sotto il quale si sono accumulate tante cose preziose perché appartengono ad una città scomparsa. In seguito ai ritrovamenti lo scavo poi è stato approfondito, riportando in superficie oggetti e strutture ancora più interessanti».

Sono emersi i segni di un porticato seicentesco che probabilmente appartengono all’antico convento di San Daniele, corredati da due muri che partono da palazzo Boccacci al limite della piazza e da una serie di basi di colonne in asse con quelle che si trovano inglobate nell’edificio occupato in parte dalla pizzeria Mc Kenzie.

L’identità precisa deve essere ancora accertata, anche se l’ipotesi dell’appartenenza al convento appare la più plausibile. Nella parte centrale dello scavo invece sono state ritrovati due muri risalenti all’epoca romana.

La struttura

«Sembra che questi ultimi – ha detto ancora l’assessora Brunori – appartengano a un edificio romano di rilevanti dimensioni, sul quale sono state innestate successive strutture medioevali. Nelle vicinanze sono state trovate alcune fosse granarie per la conservazione degli alimenti e un pozzo che probabilmente risale all’epoca malatestiana; di questo non si sapeva niente dato che la sua collocazione non risulta accatastata da nessuna parte. Gli archeologi ora stanno eseguendo degli ulteriori accertamenti in profondità per rilevare l’esistenza o meno di canali sotterranei. A testimoniare le alterne vicende che si sono svolte nell’area in questione, evidentemente soggetta a molti cambiamenti , sono state ritrovate anche tre tombe: 2 di bambini e una di un adulto. Il che significa che da zona abitata qual era in epoca romana, la zona è stata lasciata in abbandono negli anni successivi, tanto da diventare un’area cimiteriale; ma a questo punto siamo già nel medioevo, dato che i romani non avrebbero mai seppellito i loro morti all’interno delle mura».

Da notare che una tomba è stata trovata qualche tempo fa anche sulla cavea del teatro romano in via De Amicis. Altre mura romane sono state ritrovate nei pressi della Pescheria, accompagnate dal rinvenimento di monete, ceramiche, mosaici e ossa di animali. In programma sono degli open day con visite guidate sia per i cittadini che per gli studenti delle scuole .

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