Fano, assegno fasullo per pagare tre Rolex: il truffatore devia anche la telefonata di verifica alla banca

Fano, assegno fasullo per pagare tre Rolex: il truffatore devia anche la telefonata di verifica alla banca
Fano, assegno fasullo per pagare tre Rolex: il truffatore devia anche la telefonata di verifica alla banca
di Luigi Benelli
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Sabato 18 Novembre 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 11:13

FANO - Era arrivato a deviare la linea del telefono della banca per rispondere al cliente che chiedeva rassicurazioni su un assegno per pagare un Rolex. Ieri la prima udienza a carico di un 35 enne napoletano C.L. accusato di truffa nei confronti di una signora di Fano di 53 anni. 

L’annuncio su Subito.it

Il 35enne, nel dicembre del 2021, aveva visto l’annuncio su Subito.it riguardante un Rolex Gmt da uomo del valore di 10.900 euro. Così aveva chiamato la donna, fingendosi interessato, da un’utenza intestata a una persona fittizia. Tra i due è iniziata una trattativa e uno scambio di foto su Whatsapp, con l’uomo che era pronto all’acquisto anche di altri due orologi di proprietà della signora: un Rolex Date Just da donna e un Rolex Daytona da uomo. I due si accordarono per la compravendita dei tre orologi a 25mila euro, così fissarono un appuntamento per la consegna dei Rolex e contestualmente quella dell’assegno. L’uomo ha quindi preparato un assegno falso di una Bcc del gruppo Iccrea Centropadana intestato alla signora e si è presentato all’appuntamento. Tra sorrisi e convenevoli, la donna, accompagnata dal marito, è andata in banca a Fano assieme al truffatore, per verificare se l’assegno fosse coperto e realmente intestato alla beneficiaria. E qui è scattata la truffa sofisticata. 
In pratica l’addetto della banca fanese ha chiamato la filiale padana per l’accertamento.

Ma da qualche parte a Fano, un complice (non identificato ndr) era alla centralina telefonica dove si allaccia la linea dell’istituto di credito fanese. Utilizzando una speciale apparecchiatura nell’armadio di derivazione delle linee telefoniche, la chiamata in partenza è stata isolata e presa dal complice che si è finto un dipendente della banca padana. «Mi dia un attimo che facciamo una verifica». Qualche secondo di attesa e tutto confermato. «L’assegno è regolare e coperto». La donna si è sentita garantita, ha consegnato gli orologi e versato l’assegno. Qualche giorno dopo ha scoperto però che era fasullo e non aveva ricevuto un soldo da tutta l’operazione. 

Le indagini dei carabinieri

Così è scattata la denuncia ai carabinieri e il 35enne è stato incastrato da testimonianze, videoregistrazioni e documenti. In pratica i due complici avevano messo in piedi un complesso sistema di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di isolare la linea di uscita della banca, di interrompere le comunicazioni della banca di riferimento attraverso la manomissione della centralina. Ieri l’ammissione dei testi con l’imputato difeso d’ufficio dall’avvocato Andrea Paponi. Il 35enne napoletano ha altri precedenti simili commessi con la stessa tecnica nella zona di Bologna. L’udienza è stata aggiornata.

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