FANO Aveva da poco festeggiato 108 anni Bruno Gambini, l’uomo più anziano di Fano e il terzo a livello regionale e ieri purtroppo si è diffusa la notizia del suo decesso. Era nato il 7 luglio del 1915, l’anno dello scoppio della prima guerra mondiale.
Una lunga vita
La sua esistenza ha attraversato più di un secolo superando ostacoli, lutti e rovine, come quelli causati dal terremoto del 1930 e poi dal secondo conflitto, dalle tempeste, dalle alluvioni, ma ha anche accompagnato la città nella sua rinascita, vivendo e operando per un cambiamento che ha fatto di Fano una della città più bella delle Marche. Da circa 10 anni risiedeva a Famiglia Nova, coccolato come un patriarca, ricco di esperienze, di ricordi e di sentimenti che arricchivano chi si intratteneva con lui. Solo recentemente il suo sguardo si era un po’ appannato, ma manteneva comunque un minimo di lucidità. Alla festa aveva reagito con partecipazione, non mancando di assaggiare la torta che aveva sottolineato il suo compleanno, circondato dall’affetto di tutti i parenti, compresi i nipoti e i bis-nipoti. Presenti anche il sindaco Massimo Seri e l’assessore Dimitri Tinti che, appresa la notizia, si sono unirsi, a nome dell’Amministrazione comunale, al cordoglio dei familiari, esprimendo le proprie condoglianze. A Familia Nova la scomparsa di Bruno ha lasciato un grande vuoto: «Pensare a Bruno – hanno dichiarato gli operatori - è come pensare ad un viaggio in treno, a quelle rotaie che ha percorso per lavoro e che ci ha raccontato così tante volte, assieme alle avventure vissute, all’amore provato, alle figlie sempre accanto.
La famiglia
Quando viene a mancare una persona di 108 anni è come se svanisse una parte di mondo; quel mondo che Bruno Gambini amava raccontare perché faceva parte di sé. E’ stata una vita tutto sommato felice, quella vissuta da Bruno, almeno finché ha avuto con sé la compagna della sua esistenza, la adorata moglie Luisa, con cui ha condiviso momenti difficili, ma anche belli perché superato insieme. Luisa poi era una donna allegra che infondeva ottimismo in tutti coloro che incontrava. Insieme avevano avuto 5 figlie, uno stuolo di nipoti e pronipoti. A Bruno piaceva fare il nonno, era una cosa diversa che fare il padre e i giovani lo ricambiavano con altrettanto affetto, scorgendo in lui una risorsa da cui molto apprendere. Il suo insegnamento resterà indimenticabile.
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