Fano, cantiere in ritardo per i detriti al Campo d'Aviazione: per smaltirli servono altri 100mila euro

Fano, cantiere in ritardo per i detriti: per smaltirli servono altri 100mila euro
Fano, cantiere in ritardo per i detriti: per smaltirli servono altri 100mila euro
di Andrea Amaduzzi
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Martedì 19 Marzo 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:41

FANO Avrebbe dovuto essere inaugurata l’estate scorsa ma se anche tutto andasse ora finalmente liscio, l’estate buona sarà quella del 2024. Tempi inaspettatamente lunghi per la pump track progettata al campo d’aviazione, che secondo una prima stima sarebbe stata da portare a termine nel giro di tre mesi e mezzo dalla consegna dei lavori, risalente esattamente ad un anno fa, dopo che l’appalto alla Paci costruzioni di Monteciccardo era stato affidato in via definitiva a fine gennaio 2023.

La verità

Il via libera al progetto esecutivo è datato addirittura ottobre 2022.

Cantiere bloccato da tempo e la ragione è saltata ufficialmente fuori in commissione Bilancio, dove nei giorni scorsi è stata illustrata la variazione di bilancio che destina altri 100.000 euro all’operazione, finalizzati nella fattispecie allo smaltimento di detriti rinvenuti durante gli scavi. A rendere nota la circostanza i Cinque Stelle, che sullo stallo prolungato del cantiere avevano precedentemente formulato un’interrogazione in agenda per il consiglio comunale di domani. Se si ragiona sui costi che avrebbe dovuto comportare la costruzione della pista (250.000 euro l’impegno di spesa ma in sede di gara si era scesi a 146.000), un aggravio di spesa notevole e imposto dalla speciale procedura da seguire in questi casi.

Si tratterebbe nel dettaglio dei resti delle fondazioni delle palazzine ad uso militare con annessa scuola piloti che sorgevano in quel sito e che sono state abbattute da tempo. Nessun interesse storico, ovviamente, ma tanto è evidentemente bastato perché si fermasse tutto per un bel po’ e occorresse mettere nuovamente le mani nelle casse comunali. A confermare la ricostruzione dei fatti il sindaco Seri che ha anche dato per imminente la ripresa dei lavori, facendo filtrare un pizzico di disappunto per non poter, a questo punto, includere anche quell’opera, che all’atto della presentazione aveva eletto «a più bell’impianto del suo genere del centro Italia», tra quelle da taglio del nastro prima della fine del mandato.

Pensato su un’area di 11.000 metri quadri affacciata sulla strada che collega via Papiria con via della Colonna, la pump track si snoda su 630 metri complessivi, di cui 354 asfaltati e il resto sterrati, con dislivelli di massimo un metro e mezzo.

L’illuminazione

Dossi e cunette sono già visibili ma con i mesi sono stati aggrediti dalla vegetazione, come fanno notare i consiglieri comunali Fontana, Mazzanti e Panaroni, che approfittano dell’occasione per sapere se si sia poi provveduto a finanziare, facendo leva sul ribasso d’asta, anche l’impianto di illuminazione. Giocando sulla rima fra “track” e “crack” anche l’Udc mette il dito nella piaga, alimentando anche interrogativi sulla gestione di un circuito che misura quasi tre volte tanto il più lungo attualmente esistente in Italia.

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