Rompe la vetrina nella notte a Fano con una tegola e fa razzia di vestiti e denaro: subito preso dai carabinieri

Rompe la vetrina nella notte a Fano con una tegola e fa razzia di vestiti e denaro: subito preso dai carabinieri. Nella foto la vetrina del negozio Leap Back e, nel riquadro, il vetro infranti
Rompe la vetrina nella notte a Fano con una tegola e fa razzia di vestiti e denaro: subito preso dai carabinieri. Nella foto la vetrina del negozio Leap Back e, nel riquadro, il vetro infranti
di Osvaldo Scatassi
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Sabato 13 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:37

FANO Una grossa tegola è stata usata per sfondare la vetrina di Leap Back, negozio di abbigliamento in via Montevecchio a Fano. Rubati circa 2.000 euro di vestiti (tra giacchetti, felpe, magliette) e il registratore di cassa, che è stato sradicato per mettere le mani su quel poco di contante che conteneva: qualche decina di euro. Arrestato per furto un immigrato di 26 anni, originario del Gambia in Africa. I carabinieri della compagnia fanese hanno aggiunto l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, perché il giovane si sarebbe opposto con una certa vigoria al loro intervento, anche brandendo la tegola. Tutta la refurtiva è stata restituita.

Danni per 7mila euro

In totale il danno dovrebbe aggirarsi tra 5.000 e 7.000 euro, compresa la vetrina in doppio vetro anti-sfondamento», stima Tommaso Acquadro, il titolare dell’attività commerciale in centro storico.

Nella giornata di ieri si è svolta l’udienza per direttissima in Tribunale a Pesaro: l’arresto del giovane immigrato è stato confermato. Assistito dall’avvocato Matteo Rondina, il ventiseienne di origini africane ha patteggiato 8 mesi di reclusione.

L'obbligo di firma

Il giudice ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per accordare la condizionale, è stato quindi chiesto di sostituire la pena con i lavori di pubblica utilità e di conseguenza è stata fissata un’ulteriore udienza per verificare la disponibilità di un’associazione che permetta al giovane di adempiere all’impegno. Nei confronti del ventiseienne è stata inoltre disposto l’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria, una misura cautelare che deve essere assolta tre volte alla settimana.

I carabinieri della compagnia fanese sono intervenuti intorno all’1.30 di ieri notte, chiamati in via Montevecchio da una residente che era stata svegliata dal rumore dei colpi, vibrati con una tegola, e del vetro infranto. Il coppo era stato rimediato dal cantiere edile allestito intorno al palazzo in questione per effettuare dei lavori. Quando la pattuglia è arrivata, ha trovato che diversi vestiti, all’incirca una ventina, erano stati caricati su una bicicletta. I militi hanno dunque arrestato il giovane immigrato, che ha reagito mostrando un carattere piuttosto indocile.

Lo sconforto del negoziante

«Ho diciannove anni – afferma il titolare – e ho aperto da un mese, coronando un mio sogno, ma ho appena ricevuto un benvenuto nel mondo del lavoro di cui avrei fatto volentieri a meno. Dovrò affrontare nuove spese, che renderanno più complessa questa fase iniziale dell’attività, so però che riuscirò ad affrontare le difficoltà contando sull’aiuto delle persone che mi vogliono bene. Ho ricevuto la telefonata dei carabinieri intorno alle 2 di notte, mentre ero con amici, e lì per lì ho pensato se fosse uno scherzo. Non lo era e quando sono arrivato in via Montevecchio, ho visto i lampeggianti blu. E dire che di norma non lascio il fondo cassa, avendo cura di tenere aperto il cassetto del registratore proprio per evitare ulteriori danni in caso di furto. Ecco che cosa è successo per una volta che me ne sono dimenticato, nella fretta di raggiungere gli amici».

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