FANO - A processo con l’accusa di aver rapinato il parroco del duomo, ieri la sentenza davanti al collegio del tribunale di Pesaro. Il fatto risale al settembre 2021 quando Giuseppe Cerullo, 49enne originario di Caserta, era entrato nel duomo di Fano per chiedere soldi al prete. Ma di fronte al rifiuto del parroco di allora Luciano Torcellini, l’imputato lo avrebbe perso per le braccia e spinto dentro la sagrestia. Qui gli avrebbe preso 50 euro.
Il commissariato
Il fatto era arrivato sul tavolo del commissariato di Fano ed erano scattate le indagini.
La polizia aveva ascoltato la vittima e visionato le telecamere della zona.
Ma il reato è procedibile d’ufficio quindi il caso è finito davanti al tribunale collegiale. Ieri, difeso dell’avvocatessa Ninfa Renzini del foro di Rimini, l’imputato è stato condannato a 1 anno e 8 mesi (pena non sospesa). Oggi l’uomo è libero e lavora. Ma per lui non è la prima volta perché nel giugno 2022 era già stato condannato per un fatto molto simile.
Il precedente
Nell’agosto del 2020, era entrato nella chiesa di San Giuseppe in via Spada in centro storico a Pesaro con un marchingegno. Si trattava di un oggetto lungo alla cui estremità c’era un nastro biadesivo. L’obiettivo era pescare le monete contenute nelle cassette delle offerte.
Ma prima di andarsene l’uomo aveva anche strappato alcune pagine del messale sull’altare. Identificato e denunciato, era stato condannato a 6 mesi. Disse di essere pentito e di aver puntato agli spicci perché era in uno stato di bisogno e doveva racimolare dei soldi per mangiare. Ma a distanza di un anno ci aveva riprovato in cattedrale a Fano.