Il ponte al limite
«Il ponte ricostruito poco tempo fa, quello per immettersi sull’Arceviese per intenderci, era di nuovo al limite – racconta –, è stato terribile, ho rivissuto tutto di nuovo, ogni goccia di pioggia era una stilettata al cuore. Rivedere, poi, in televisione tutta quella devastazione in Emilia Romagna mi ha spezzato il cuore. Vorrei poter fare qualcosa per quelle persone. Loro hanno fatto tanto per me, ricordo ancora i pompieri di Cesena e altre zone dell’Emilia Romagna intervenuti per cercare Mattia». Nelle Marche ci sono stati danni ma stavolta il prezzo più caro l’ha pagato l’Emilia Romagna, dove si contano vittime in un’immensa devastazione. Un dolore che Tiziano Luconi, purtroppo, conosce bene. «Sono vicino all’Emilia Romagna, vorrei rendermi utile per ricambiare ma non saprei come. Li abbraccio tutti, spero che almeno la mia riconoscenza, per quello che hanno fatto per me, e il mio affetto possa raggiungerli».
La natura da rispettare
Il padre di Mattia ha sempre sperato che la morte del figlio non fosse vana ma servisse da monito. «Dobbiamo prenderci cura e rispettare la natura – ribadisce - altrimenti sarà sempre peggio, per noi e per chi verrà dopo di noi».
Le risorse insufficienti
Ammette che per riparare i danni fatti nel corso di tanti anni oggi servirebbero troppe risorse. «Ad onor del vero – conclude - per un piano di messa in sicurezza così grande servirebbero tantissime risorse e uomini». Semmai un domani otterrà un risarcimento dallo Stato, Tiziano Luconi sa già come destinarlo, per onorare la memoria di suo figlio Mattia. «Investirò i soldi in una fattoria didattica per bimbi speciali come era lui», ha ripetuto più volte in questi mesi. Un sogno ancora vivo.
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