Tiziano Luconi, il papà del bambino morto travolto dall'alluvione del 15 settembre: «Ho rivissuto l’incubo di Mattia»

Tiziano Luconi, il papà del bambino morto travolto dall'alluvione del 15 settembre: «Ho rivissuto l’incubo di Mattia»
Tiziano Luconi, il papà del bambino morto travolto dall'alluvione del 15 settembre: «Ho rivissuto l’incubo di Mattia»
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 19 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 19:16
BARBARA «Sono stati giorni terribili, ho rivissuto il mio incubo». A parlare è Tiziano Luconi che ripercorre gli stati d’animo e i pensieri che l’hanno attraversato durante l’allerta arancione di martedì e mercoledì, quando il fiume Misa ha rischiato di esondare di nuovo. La sua mente è tornata indietro di otto mesi, a quel drammatico 15 settembre in cui la sua vita è stata stravolta, quando ha perso ciò che di più caro aveva: il figlio Mattia di appena otto anni.

Il ponte al limite


«Il ponte ricostruito poco tempo fa, quello per immettersi sull’Arceviese per intenderci, era di nuovo al limite – racconta –, è stato terribile, ho rivissuto tutto di nuovo, ogni goccia di pioggia era una stilettata al cuore. Rivedere, poi, in televisione tutta quella devastazione in Emilia Romagna mi ha spezzato il cuore. Vorrei poter fare qualcosa per quelle persone. Loro hanno fatto tanto per me, ricordo ancora i pompieri di Cesena e altre zone dell’Emilia Romagna intervenuti per cercare Mattia». Nelle Marche ci sono stati danni ma stavolta il prezzo più caro l’ha pagato l’Emilia Romagna, dove si contano vittime in un’immensa devastazione. Un dolore che Tiziano Luconi, purtroppo, conosce bene. «Sono vicino all’Emilia Romagna, vorrei rendermi utile per ricambiare ma non saprei come. Li abbraccio tutti, spero che almeno la mia riconoscenza, per quello che hanno fatto per me, e il mio affetto possa raggiungerli». 


La natura da rispettare


Il padre di Mattia ha sempre sperato che la morte del figlio non fosse vana ma servisse da monito. «Dobbiamo prenderci cura e rispettare la natura – ribadisce - altrimenti sarà sempre peggio, per noi e per chi verrà dopo di noi».

A otto mesi dall’alluvione, Tiziano Luconi fa il punto della situazione: «Hanno iniziato a stanziare soldi per aiutare gli imprenditori e la popolazione, per quanto riguarda la prevenzione ho visto ben poco ma io non sono un esperto. Immagino ci voglia tempo per mettere in sicurezza chilometri e chilometri di fiumi, oltretutto è un’emergenza dietro l’altra, stiamo sempre a correre ai ripari. Per il momento è terribile dirlo ma ancora l’uomo non ha preso coscienza della gravità della situazione in cui siamo – insiste, ricordando che bisogna fare di più per rispettare la natura ed evitare ciò che poi periodicamente accade –, la situazione è critica e per ogni cosa avviene una catastrofe, madre natura ci sta lanciando segnali molto forti ma nessuno vuole coglierli».


Le risorse insufficienti


Ammette che per riparare i danni fatti nel corso di tanti anni oggi servirebbero troppe risorse. «Ad onor del vero – conclude - per un piano di messa in sicurezza così grande servirebbero tantissime risorse e uomini». Semmai un domani otterrà un risarcimento dallo Stato, Tiziano Luconi sa già come destinarlo, per onorare la memoria di suo figlio Mattia. «Investirò i soldi in una fattoria didattica per bimbi speciali come era lui», ha ripetuto più volte in questi mesi. Un sogno ancora vivo. 
 

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