RECANATI - Microfiltrare, raffreddare ed erogare acqua al pubblico può essere fonte di un ottimo business ma farlo a 15mila chilometri di distanza, con progetto taylor-made, in uno degli aeroporti più belli del mondo e alzando gli standard di sostenibilità fino a dove nessuno è mai arrivato, di certo diventa motivo di grande soddisfazione. Lo può affermare a pieno titolo, Blupura di Recanati, azienda manifatturiera marchigiana specializzata in impianti per la refrigerazione e la gasatura di acqua per i settori HoReCa (hotel, ristoranti e caffè) e Hospitality in genere, ma anche per l’ufficio, per il domestico e per le aree pubbliche.
Da alcune settimane 29 rubinetti organizzati nell’arco di cinque isole, arrivati dalla zona Squartabue di Recanati, si trovano all’interno dell’aeroporto di San Francisco.
La filosofia eco-friendly
Blupura segue da sempre una filosofia eco-friendly: l’acqua raffreddata prodotta dai refrigeratori non solo è economica, efficiente e una vera alternativa sicura all’acqua imbottigliata, ma Blupura è anche il primo produttore di refrigeratori d’acqua al mondo che utilizza compressori con gas refrigerante naturale (R290) ad impatto zero sul riscaldamento globale.
Il gruppo internazionale
«Il business di San Francisco - documentano i fondatori Gianni Grottini e Luca Costantini - è nato a partire dalle nostre competenze e dalla capacità di realizzare progetti su misura.
I concetti avanzati
Lavorare per l’aeroporto di San Francisco poi ha significato sposare una serie di concetti molto avanzati che hanno fatto dello scalo, il miglior sito aeroportuale degli Usa (2015) e uno dei più belli e avveniristici del mondo. «Loro come la California hanno l’indirizzo plastic free che è anche il nostro - dettaglia Screpanti - quindi le isole evitano contenitori di plastica. Ancora: in tema di accessibilità si è lavorato per garantire l’accesso a tutti soprattutto ai disabili in un ambito che sembra scontato ma non è proprio così». Blupura è stata fondata nel 2008 da Gianni Grottini e Luca Costantini, oggi amministratori: in 13 anni ha sviluppato business annui per 30 milioni di euro assumendo 120 dipendenti, nel 2017 è stata inglobata nel gruppo internazionale Culligan. In piena prima ondata Covid ha raddoppiato il proprio stabilimento e non sembra destinata a fermarsi: nel portfolio statunitense di Blupura ci sono anche clienti maggiori dell’aeroporto di San Francisco che però hanno vincolato l’azienda con patti di riservatezza. Un bell’esempio di creatività marchigiana 4.0.