SAN BENEDETTO - Da qui alla fine dell’anno non ci sono posti per sottoporre un bambino, affetto da tetraparesi spastica, a una radiografia. Quanto accade al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto è una vicenda che riporta in auge l’annoso problema delle liste di attesa, non superabili nemmeno dal codice che assegna priorità alla prestazione.
La vicenda
Un bambino di 11 anni, con tetraparesi spastica, deve essere sottoposto ad una radiografiaal bacino, ma l’Ast fa sapere che non ci sono date disponibili fino alla fine dell’anno: da qui la denuncia della dottoressa Diana Palestini, medico pediatra con un ruolo anche nella politica locale, essendo segretaria dell’Unione Pd di San Benedetto.
Il nodo
Da qui il problema delle liste di attesa, da semprecriticità che si cerca di affrontare, ma che non sembra destinata a risolversi. «Questo bambino – spiega ladottoressa Palestini - ogni due anni deve sottoporsi a questo esame. In passato ha ricevuto la prestazione dopo dieci giorni, ora gli è stato detto che non c’è posto fino a fine anno. Questa è l’ennesima testimonianza di come il peggioramento del servizio sanitario nel nostro territorio sia clamoroso e inarrestabile. Contrariamente a quanto sostiene l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, secondo il quale non ci sarebbero grandi problemi per le liste d’attesa».
«Le Marche sono regione di riferimento per i Lea» aveva infatti affermato l’assessore regionale alla Sanità. Ma nel report (aggiornato ad aprile) sui tempi d’attesa delle prestazioni monitorate dal Ministero della Salute per il raggiungimento dei Livelli essenziali di assistenza emergono dati preoccupanti: per una mammografia bilaterale con priorità P (ovvero programmata, da erogare entro 120 giorni dalla prescrizione) il tempo medio di attesa a Torrette è stato di 359,6 giorni. Con priorità D (differita: da erogare in 30 giorni per le visite e in 60 per gli accertamenti diagnostici) l’attesa media è di 253,8 giorni.
La denuncia dei sindacati
Intanto arriva la denuncia della Cisl Fp di Ascoli sul malfunzionamento del Centro unico di prenotazione del Madonna del Soccorso.Il segretarioGiorgio Cipollini riporta il caso di un utente che chiedendo una risonanza magnetica con urgenza viene rimandato al 28 settembre presso una struttura privata convenzionata. «L’intero sistema di prenotazioni è stato modificato senza un’adeguata informazione ai dipendenti che si trovano a fronteggiare un’utenza sempre più esasperata, che non può fare altro che individuare nell’operatore del Cup il capro espiatorio delle croniche disfunzioni del servizio sanitario pubblico».