Niente radiografia al bambino affetto da tetraparesi: «Non c'è posto fino a dicembre»

Liste bloccate nella Ast 5, dovrebbe essere portato da San Benedetto a Civitanova La pediatra Palestini: «In passato ha avuto la radiografia al bacino in 10 giorni»

Niente radiografia al bambino affetto da tetraparesi: «Non c'è posto fino a dicembre»
Niente radiografia al bambino affetto da tetraparesi: «Non c'è posto fino a dicembre»
di Alessandra Clementi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 31 Luglio 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 11:32

SAN BENEDETTO - Da qui alla fine dell’anno non ci sono posti per sottoporre un bambino, affetto da tetraparesi spastica, a una radiografia. Quanto accade al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto è una vicenda che riporta in auge l’annoso problema delle liste di attesa, non superabili nemmeno dal codice che assegna priorità alla prestazione.


La vicenda


Un bambino di 11 anni, con tetraparesi spastica, deve essere sottoposto ad una radiografiaal bacino, ma l’Ast fa sapere che non ci sono date disponibili fino alla fine dell’anno: da qui la denuncia della dottoressa Diana Palestini, medico pediatra con un ruolo anche nella politica locale, essendo segretaria dell’Unione Pd di San Benedetto.

I familiari del piccolo paziente, costretto a sottoporsi regolarmente a un esame radiografico con tanto di priorità, non trovano un posto libero in tutta l’Ast di Ascoli Piceno.Il genitoreaveva prima provato a prendere appuntamentoal telefono, per poi recarsi direttamente allo sportello dell’ospedale Madonna del Soccorso. Al Cup avrebbe ricevuto la seguente risposta: «Niente date disponibili fino alla fine dell’anno, né a San Benedetto, né ad Ascoli.Può andare a Villa dei Pini a Civitanova il 9 agosto». Nemmeno la priorità riconosciutagli,visto che il bambino è affetto da unaparalisi completa del corpo che rendedavvero molto difficileorganizzare gli spostamenti, è riuscita a superare il muro delle liste d’attesa per potersi sottoporre agli esami. Questione da anni sul tavolo della politica, ma che un caso così grave porta alla ribalta.


Il nodo


Da qui il problema delle liste di attesa, da semprecriticità che si cerca di affrontare, ma che non sembra destinata a risolversi. «Questo bambino – spiega ladottoressa Palestini - ogni due anni deve sottoporsi a questo esame. In passato ha ricevuto la prestazione dopo dieci giorni, ora gli è stato detto che non c’è posto fino a fine anno. Questa è l’ennesima testimonianza di come il peggioramento del servizio sanitario nel nostro territorio sia clamoroso e inarrestabile. Contrariamente a quanto sostiene l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, secondo il quale non ci sarebbero grandi problemi per le liste d’attesa».


«Le Marche sono regione di riferimento per i Lea» aveva infatti affermato l’assessore regionale alla Sanità. Ma nel report (aggiornato ad aprile) sui tempi d’attesa delle prestazioni monitorate dal Ministero della Salute per il raggiungimento dei Livelli essenziali di assistenza emergono dati preoccupanti: per una mammografia bilaterale con priorità P (ovvero programmata, da erogare entro 120 giorni dalla prescrizione) il tempo medio di attesa a Torrette è stato di 359,6 giorni. Con priorità D (differita: da erogare in 30 giorni per le visite e in 60 per gli accertamenti diagnostici) l’attesa media è di 253,8 giorni. 


La denuncia dei sindacati


Intanto arriva la denuncia della Cisl Fp di Ascoli sul malfunzionamento del Centro unico di prenotazione del Madonna del Soccorso.Il segretarioGiorgio Cipollini riporta il caso di un utente che chiedendo una risonanza magnetica con urgenza viene rimandato al 28 settembre presso una struttura privata convenzionata. «L’intero sistema di prenotazioni è stato modificato senza un’adeguata informazione ai dipendenti che si trovano a fronteggiare un’utenza sempre più esasperata, che non può fare altro che individuare nell’operatore del Cup il capro espiatorio delle croniche disfunzioni del servizio sanitario pubblico».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA