Da Pesaro alla Valpotenza fino a Pedaso, avanti con gli adeguamenti. Baldelli: «Restiamo in attesa di Aspi ma procediamo con i caselli»

L’assessore regionale Francesco Baldelli
L’assessore regionale Francesco Baldelli
di Martina Marinangeli
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Sabato 30 Marzo 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 15:10

Francesco Baldelli, assessore regionale alle Infrastrutture: i tempi di realizzazione della terza corsia sulla autostrada A14 sono stimati in 10 anni. Considerando che l'opera non è ancora stata inserita nel Piano industriale di Autostrade, quanto dovremo aspettare ancora?

«Siamo in attesa da parte di Aspi delle previsioni del Piano industriale che dovrà essere sottoposto al Governo nei prossimi mesi. Ma nel frattempo, dopo aver ottenuto il disco verde da tutti i comuni costieri a sud di Porto Sant'Elpidio, procediamo con alcuni interventi puntuali che si sposeranno con l’adeguamento dell'autostrada nelle province di Fermo ed Ascoli Piceno». 

Nell'attesa che Autostrade elabori il Piano industriale, come Regione cosa state facendo per portare avanti il progetto?

«C’è la necessità di adeguare ai bisogni dei marchigiani l'autostrada in termini di sicurezza e accessibilità. Adeguamenti che possono essere studiati e realizzati anche nelle more dell'approvazione del nuovo Piano».

Per esempio?

«L'allaccio tra il casello di Pedaso e la Ss16 Adriatica: un intervento affrontato nei giorni scorsi. Più a nord, altre opere renderanno più fluido il traffico lungo i comuni costieri, come i caselli di Pesaro Sud, di Fano Nord e sulla Valpotenza. Siamo al lavoro e ci prepariamo ad una stagione di interventi su una delle più importanti infrastrutture delle Marche».

Da gomma a ferro: per la prima volta è stato abbozzato un progetto di Alta velocità sull'Adriatica, ma la vedremo mai? Il costo di 60 miliardi non è proibitivo?

«Per la prima volta nella storia delle ferrovie che corrono lungo l'Adriatico ci sono stati presentati una visione infrastrutturale e un progetto.

Per la prima volta Rfi condivide uno studio che riconosce la possibilità di realizzare l'Alta velocità sull’Adriatica, opportunità negata dai precedenti Governi. Una linea in arretramento su cui transiterà anche il traffico merci. Un’infrastruttura in grado di collegarci a Milano in poco più di due ore. Così le nostre spiagge e le imprese turistiche non subiranno più il passaggio di migliaia di treni merci l'anno».

E quanto ai costi per realizzarla?

«L'importo è quello previsto già da studi preliminari che dimostrano, come testimonia Confindustria Ancona, che non realizzare l'opera avrebbe costi maggiori per l'economia nazionale. Sta qui la decisione da prendere per un'opera da realizzare a stralci».

Con il progetto di una nuova linea ferroviaria per l'Alta velocità salta quello per il bypass di Pesaro.

«Il bypass è assorbito in un progetto di più elevato valore per Pesaro. Limitarsi a quell'intervento avrebbe rappresentato un problema enorme per interi quartieri della città dividendoli a metà con piloni e viadotti, senza nemmeno mettere a disposizione di Pesaro, Fano e della provincia una stazione ad alta velocità».

Ma i tempi così non si allungano?

«No. E non va dimenticato che il bypass avrebbe impattato negativamente sul territorio. Grazie alla concretezza del ministro Bignami, al presidente Acquaroli, alla nostra determinazione e a Rfi stiamo avviando un percorso che ha la potenzialità di portare il trasporto ferroviario della fascia adriatica al livello di quelli in cantiere nelle regioni più sviluppate e moderne senza dover rincorrere tra 20 anni lo sviluppo che altri hanno già ottenuto».

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