L'assessore regionale Baldelli: «Pretendiamo soluzioni da Aspi e basta con i no alla terza corsia»

L'assessore regionale Baldelli: «Pretendiamo soluzioni da Aspi e basta con i no alla terza corsia»
L'assessore regionale Baldelli: «Pretendiamo soluzioni da Aspi e basta con i no alla terza corsia»
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Febbraio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 10:45

Francesco Baldelli, assessore regionale alle Infrastrutture: l’ennesimo incidente mortale nella galleria maledetta di Grottammare impone una seria riflessione sul problema dei cantieri lungo la A14.

Il presidente Acquaroli ha parlato di una situazione inaccettabile: cosa chiede ora la Regione ad Autostrade?
«Due azioni immediate: ridurre al minimo l’impatto dei cantieri sulla viabilità, e adottare soluzioni tecniche efficaci e sicure, che offrano il giusto equilibrio tra i necessari lavori di manutenzione di gallerie e viadotti, e la sicurezza di chi ogni giorno percorre uno tratto con volumi di traffico elevati. Il presidente Acquaroli ha usato due termini: inaccettabile e insostenibile. Più chiaro di così non si può».

 
I lavori di miglioria su gallerie e viadotti vanno fatti, ma in che modo potrebbero essere rimodulati i cantieri per garantire una maggiore sicurezza nei tratti più critici?
«Non entro nel merito di soluzioni che le professionalità presenti in Aspi possono studiare e proporre. Pretendo solo che vadano applicate in fretta per superare le criticità che da anni rileviamo in questo tratto di A 14».
Non solo incidenti. Il collo di bottiglia d’Italia è anche causa di rallentamenti e forti disagi capaci di creare code chilometriche, soprattutto negli orari di punta. Quali sono i prossimi step che porterete avanti con Aspi per intervenire su questa problematica?
«Abbiamo messo intorno al tavolo tutta la filiera istituzionale, Sindaci, categorie economiche e professionali, per affrontare la questione, convinti che la comunità marchigiana sia stanca di pagare i conti salati di quei ‘No a prescindere’ verso il potenziamento dell’A14 e le conseguenze di veti incrociati che hanno privato le Marche di un’autostrada moderna e sicura. È giunto il momento di arrivare ad una soluzione unitaria e condivisa. Nel frattempo abbiamo ottenuto una calendarizzazione più sostenibile dei lavori: stop nei periodi festivi e nei fine settimana con più intensi volumi di traffico, attivazione dei lavori notturni. Ma non basta: servono interventi tecnici di Aspi perché quello che sta accadendo non accada più».
Il nodo della terza corsia. In passato, è stata stoppata dal no di alcuni sindaci del territorio interessato. Oggi è tra le opere strategiche da portare a casa. A che punto siamo? E c’è spazio per l’ipotesi arretramento o si procederà con l’ampliamento?
«Martedì scorso abbiamo incontrato i rappresentanti di Aspi che ci hanno presentato le soluzioni tecniche che avevamo richiesto per l’ampliamento a tre corsie tra Porto S. Elpidio e San Benedetto. Nelle prossime settimane seguiranno singoli sopralluoghi, tratto per tratto, con i sindaci ed altri referenti istituzionali del territorio, con un monito ben chiaro: non sono più tollerabili posizioni pregiudiziali come accaduto in passato, né tanto meno tentennamenti di fronte all’ultima chiamata per modernizzare un collegamento strategico che colleghi il sud Italia con l’Europa. Gli errori del passato non possono continuare a ricadere sulle nuove generazioni di marchigiani. Aggiungo una considerazione».
Prego.
«I sindaci che amministrano quei territori sono all’altezza di questa sfida, ho grande fiducia in loro».
Quanto, secondo lei, avere già un’autostrada a tre corsie avrebbe potuto incidere sulla “situazione inaccettabile” di cui ha parlato Acquaroli e che oggi le Marche sono costrette a subire?
«Il buon senso ci dice che un’infrastruttura adeguata alle esigenze di un territorio dinamico come quello marchigiano, ricco di distretti vocati all’export e di attività commerciali e agricole avanzate, avrebbe contribuito ad una crescita superiore a quella registrata negli ultimi decenni. Ma soprattutto avrebbe garantito una maggiore sicurezza per chi utilizza l’A14».
L’obiettivo numero 1?
«L’esigenza che miscela sicurezza e sviluppo. Su questo, non deroghiamo in nessun modo».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA