Gli assessori Latini, Carloni e Castelli hanno ottime chance di entrare in Parlamento: che succede in Regione?

Latini, Carloni e Castelli hanno ottime chance di entrare in Parlamento: che succede in Regione?
Latini, Carloni e Castelli hanno ottime chance di entrare in Parlamento: che succede in Regione?
di Martina Marinangeli
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Martedì 23 Agosto 2022, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 08:02

ANCONA  - Il dado è tratto. Dopo settimane di incontri, scontri, notti dei lunghi coltelli e regolamenti di conti interni, tutti i partiti hanno depositato le liste dei candidati per le elezioni Politiche del 25 settembre. Ieri era l’ultimo giorno utile per portare tutta la documentazione in Corte d’Appello ad Ancona e, in totale, sono stati 17 i gruppi a farlo.

Se il Pd ha battuto tutti sul tempo, chiudendo le caselle già nella giornata di Ferragosto - al netto del lungo strascico polemico che ne è conseguito - i Fratelli d’Italia si sono presi tutto il tempo e hanno inserito gli ultimi tasselli del puzzle soltanto nella notte tra domenica e ieri.

Ora il quadro è definito ed i vari schieramenti scaldano i motori per l’inizio della campagna elettorale. Ma parallela alla strada che porta a Roma, corre quella verso i piani alti di Palazzo Raffaello, dove si va incontro ad un inevitabile rimpasto della giunta.


Il rebus
Un vero e proprio rebus quello che dovrà risolvere il governatore Francesco Acquaroli, che nel giro di un mese si troverà senza metà dei suoi assessori. Guido Castelli per FdI e Mirco Carloni e Giorgia Latini in quota Lega sono infatti candidati in posizioni decisamente favorevoli e con ottime chance di scattare per un seggio in Parlamento. Il primo, che attualmente detiene le fondamentali deleghe al Bilancio ed alla Ricostruzione post sisma, è capolista al Senato per il partito di Giorgia Meloni: affermare che la sua elezione sia assicurata è poco meno di un eufemismo. E dire che, nelle scorse settimane, la sua posizione era decisamente in bilico. Una parte di FdI - con la sponda di alcuni ambienti di Forza Italia - ha ragionato a lungo sull’ipotesi di metterlo al terzo posto in uno dei listini: una candidatura di servizio che lo avrebbe costretto fuori dal Parlamento. Poi però le sue quotazioni sono risalite, anche in seguito ad un lavoro di lobby portato avanti dai suoi sostenitori a Roma e nelle Marche. Ora viaggia spedito verso la Capitale.

Poi ci sono i due colleghi del Carroccio. In primis, il vicepresidente della Regione Carloni, con deleghe allo Sviluppo economico ed all’Agricoltura. Un altra colonna portante della giunta che con ogni probabilità lascerà Palazzo Raffaello per il Parlamento. È infatti candidato all’uninominale di Pesaro alla Camera: non un collegio blindato per il centrodestra, ma il Pd ce l’ha messa veramente tutta per suicidarsi, politicamente parlando. In un primo momento, i dem avevano calato in quella casella la deputata uscente Alessia Morani, che prima ha rifiutato e poi, a 24 ore di distanza, ci ha ripensato. Ma nel frattempo il collegio era migrato nel campo degli alleati, che hanno piazzato il paracadutato Giordano Masini, coordinatore della segreteria nazionale di +Europa. Carloni partirebbe dunque favorito.

Ultima ma non in ordine di importanza, l’assessora all’Istruzione e alla Cultura Latini, candidata all’uninominale di Macerata alla Camera. Questo, sì, un feudo blindato del centrodestra. E siamo a tre, su sei assessori totali di cui si compone la giunta regionale. Acquaroli perde così l’unica quota rosa ed i due capisaldi dell’esecutivo. Difficile rimpiazzarli. E non a caso è già partita la caccia per trovare sostituti all’altezza. Un nome papabile era quello dell’ex sindaco di Jesi Massimo Bacci, per il quale, già nel 2020, si era pensato di creare una posizione ad hoc come sottosegretario. Ma l’aspro scontro con FdI alle Amministrative di giugno ha azzerato ogni possibilità di un suo ingresso in giunta. C’è poi il capogruppo regionale di FdI Carlo Ciccioli, che ha rifiutato la candidatura nel collegio uninominale di Ancona alla Camera e non ha mai nascosto di ambire al ruolo di assessore per concludere degnamente la sua carriera politica. E, non trascurabile, il rebus della quota rosa, problema che si era posto già nel 2020, tanto che il centrodestra dovette andare a pescare la Latini in Parlamento per chiudere la squadra. Non saranno settimane semplici per il governatore.

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