Vaccino, la parola ai parlamentari delle Marche. Il silenzio di Coltorti e Paolini favorevole all’obbligatorietà

L'aula di Montecitorio sede della Camera dei deputati
L'aula di Montecitorio sede della Camera dei deputati
di Martina Marinangeli
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Lunedì 26 Luglio 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:50

ANCONA - E voi l’avete fatto il vaccino? La domanda, come diceva Lubrano, viene spontanea: i deputati e i senatori che rappresentano le Marche in Parlamento che posizione personale hanno scelto sul tema del Green pass? Hanno accettato la somministrazione della prima e seconda dose oppure hanno preferito, magari preferiscono, accettare?

Il Corriere Adriatico si è preso la briga e il gusto, come diceva De Andrè, di andare ad ascoltare tutti, uno per uno i nostri rappresentanti a Roma. Ne abbiamo sentiti 12 nella prima puntata e un paio di sorprese sono uscite.

FEDE (M5S – SENATO): «TUTTI PROTETTI
NON FACCIO COME CERTI OPPORTUNISTI»

«Ho fatto entrambe le dosi e ho scaricato il Green pass. Tutta la mia famiglia si è vaccinata, compresi mio padre di 102 anni ed i miei figli di 12 e 16 anni. I vari Meloni, Salvini e Renzi invocano la libertà “con il vaccino degli altri”: sono atteggiamenti opportunistici lontani dall’interesse nazionale. Che contributo danno per uscire da questa pandemia?»

MAURO COLTORTI (M5S – SENATO):
«NON LO PREVEDEREI PER I GIOVANI»

«Non dico se sono vaccinato. Si sarebbe dovuti andare molto prima verso le terapie domiciliari, che si sono rivelate molto efficaci contro il Covid.

In Parlamento c’era un ordine del giorno su questo, ma il ministro Speranza ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per non applicarlo. Non sono contrario al vaccino, ma non l’avrei previsto per i giovani».

FRANCESCO VERDUCCI (PD - SENATO):
«IO ASTRAZENECA, UN DOVERE CIVICO»

«Mi sono vaccinato con AstraZeneca. Finché non risolveremo l’emergenza sanitaria sarà complicato sconfiggere l’emergenza economica e lavorativa e ripartire. Chi non si vaccina fa un danno a sé stesso e agli altri, mettendo a repentaglio i più deboli. Vaccinarsi a mio avviso è un dovere civico, è un atto di responsabilità verso la collettività e la comunità».

GIULIANO PAZZAGLINI (LEGA – SENATO):
«HA DECISO LA MIA DOTTORESSA»

«Ho fatto la prima dose e ho la seconda il 31 luglio. Tra le mie competenze non ci sono quelle mediche, quindi ho chiesto al mio medico di base e lei ha suggerito a me, a mia moglie, ed anche alle mie figlie di 14 e 17 anni di fare il vaccino. E così abbiamo fatto. Non sono tra coloro che cercano su internet: mi affido ai consigli della mia dottoressa».

ANDREA CANGINI (FI – SENATO):
«TROPPI FURBI, ORA SALVARE VITE»

« Ho fatto sia prima che seconda dose. L’obiettivo non è solo salvare vite ma, politicamente, evitare di trovarci a dover disporre un nuovo lockdown, perché se richiudiamo è la fine. Vedo troppe furbizie e piccoli calcoli di bottega elettorale. In periodo di pace sono legittimi, ma ora le conseguenze ricadono letteralmente sulle vite delle persone».

SIMONE BALDELLI (FI – CAMERA):
«TRA I PRIMI A SOSTENERE DRAGHI»

«Ho fatto da poco la seconda dose, ma non mi sono fatto il selfie. Penso di essere stato il primo a Montecitorio, nell’autunno scorso, a dire che in Italia mancava un piano vaccinale vero e proprio. E che Forza Italia è stata la prima forza politica ad offrire a Mario Draghi un contributo concreto e costruttivo su questo tema».

ALESSIA MORANI (PD - CAMERA):
«GREEN PASS IN PARLAMENTO»

«Ho completato il ciclo. Ho lanciato la proposta di rendere obbligatorio il Green pass anche per l’ingresso in Parlamento, perché da lì parte il buon esempio e se vogliamo convincere gli italiani a vaccinarsi, prima devono farlo i politici. È gravissimo che qualcuno faccia ostruzionismo: significa che non vuol uscire dalla pandemia e fa un danno al Paese».

PATRIZIA TERZONI (M5S - CAMERA):
«HO AVUTO IL COVID, HO ANTICORPI»

« Non sono vaccinata perché ho avuto il Covid e ho ancora gli anticorpi. L’obbligo vaccinale è sempre una cosa brutta da portare avanti, ma serve una campagna di sensibilizzazione spinta: le vaccinazioni sono fondamentali per uscire dalla pandemia. E servono studi per trovare una cura al Covid, cosa che non mi sembra si stia facendo».

MAURIZIO CATTOI (M5S – CAMERA):
«È OBBLIGATORIO, A TUTTI COSTI»

«Certo che sono vaccinato. Peraltro, sono anche un soggetto a rischio. Lo ritengo un dovere civico. È come l’assicurazione dell’auto: se non ce l’hai, non puoi guidare. E se lo fai e succede qualcosa, paghi di persona. Si deve trovare la giusta quadra per introdurre, per categorie o per fasce d’età, l’obbligatorietà vaccinale».

ROBERTO CATALDI (M5S – CAMERA):
«AVANTI TUTTA, È L’UNICA DIFESA»

«Sì, sono vaccinato. È l’unica cosa ragionevole da fare per contrastare la pandemia. Il mondo intero si sta muovendo così e noi dobbiamo restare al passo. Anche a fronte del remoto rischio di eventi avversi. Basta leggere il bugiardino di qualsiasi farmaco, anche da banco, per rendersi conto che gli effetti collaterali ci sono sempre».

LUCA PAOLINI (LEGA – CAMERA):
«OPINIONE MIA, NON DEL PARTITO»

« Vaccinato con J&J. È un dovere morale vaccinarsi, in particolare per categorie come medici e insegnanti. Sono per l’obbligatorietà e della possibilità di prevedere sanzioni per chi si rifiuta. Chi fa certi lavori ha un dovere, come il poliziotto ha il dovere di portare con sé la pistola. Se odi le armi, fai un altro mestiere. È un’opinione mia, non del partito». 

LUCIA ALBANO (FDI – CAMERA):
«VACCINATA, MA NON D’ACCORDO»

«Sono vaccinata, ma non sono d’accordo sull’obbligo: le persone non vanno costrette, ma convinte. È giusto che ciascuno sia libero di scegliere. Sull’immunità di gregge, servono precisazioni scientifiche: i giovani potrebbero immunizzarsi anche senza la vaccinazione? Potrebbe essere anche meglio se si immunizzassero senza vaccino?».  

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