ANCONA - La scure fatta calare sul Superbonus 110% dal Governo ha risparmiato la zona del cratere sismico. Fino al 31 dicembre 2025 non ci sarà nessuna limitazione alla cumulabilità dei contributi, sconto in fattura e cessione del credito. La normativa relativa al Superbonus è stata convertita in legge, con la recente approvazione in Senato. E la norma consente di proseguire, senza modifiche o limitazioni di alcun tipo, con la cumulazione del contributo sisma con il Superbonus per la riparazione degli immobili danneggiati da eventi sismici fino al 31 dicembre 2025.
I benefici
Inoltre, vi è la possibilità di continuare a beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito di imposta rimane invariata per gli interventi di ricostruzione post sisma sempre fino al 31 dicembre 2025, oltre agli importi che eccedono i contributi previsti per la ricostruzione.
I contribuenti che hanno ottenuto dei vantaggi fiscali per lavori di ristrutturazione iniziati dopo l'entrata in vigore della norma, devono, entro un anno dal completamento di questi lavori, stipulare una polizza assicurativa che copra i danni causati da disastri naturali o catastrofi.
Le riflessioni
Indicazioni più dettagliate verranno fornite in seguito attraverso un decreto del ministro dell'economia e delle finanze e del ministro delle imprese e del made in Italy. «Ma è importante – aggiunge Castelli - che si sia aperta una riflessione operativa che riguarda il ruolo delle coperture assicurative a fronte delle catastrofi naturali. Mutualizzare il rischio è la modalità principale per affrontare la fragilità sismica del nostro territorio. Il ruolo che possono giocare le compagnie di assicurazione definisce un altro ambito di preziosa collaborazione tra pubblico e privato».
La concessione
Quella ritagliata su misura sull’area del cratere è l’unica “concessione” fatta dopo che il Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha di fatto puntato i piedi chiudendo i rubinetti al prossimo 31 dicembre e negando qualsiasi tentativo di ulteriore proroga. Il doppio passaggio alle Camere ha infatti chiuso definitivamente il cerchio sulla misura. I terremotati di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, invece, possono tirare un sospiro di sollievo: fino al 2025 la misura è salva.