I concessionari delle Marche dopo il decreto spiagge: «Bene la mappatura, ma la Bolkestein resta un incubo»

I concessionari delle Marche dopo il decreto spiagge: «Bene la mappatura, ma la Bolkestein resta un incubo»
I concessionari delle Marche dopo il decreto spiagge: «Bene la mappatura, ma la Bolkestein resta un incubo»
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 11:18

ANCONA - Se è la soluzione alla Direttiva Bolkestein ancora non c’è, intanto il decreto varato dal Governo Meloni lunedì - che dà il via alla mappatura di tutte le concessioni di beni pubblici -  regala speranza al mondo balneare. Si chiama Siconbep ed è il nuovo sistemo informativo di rilevazione delle concessioni relative a tutti i beni appartenenti al demanio. Nel rilevare strade, aeroporti, siti d’interesse storico, farà la conta anche delle spiagge e, quindi, aggiornerà il demanio marittimo e la situazione delle concessioni balneari. Imprese nel mirino della norma europea secondo cui la gestione dei beni pubblici va assegnata con una procedura di gara. 

I parametri

Un passo amministrativo che, proprio perché prevede parametri diversi delle attuali mappe stilate dal Mef, ha la capacità di trasformarsi nello strumento diplomatico idoneo per dimostrare l’inapplicabilità della Direttiva al contesto italiano.

Proverebbe che le «risorse naturali», cioè le spiagge, non sarebbero scarse e che ci sono delle aree libere da mettere a gara e da assegnare. «L’approvazione del decreto attuativo è un primo passo, arrivato dopo i due appuntamenti del tavolo fra governo e associazioni di categoria convocato proprio per discutere sulla mappatura delle concessioni» spiega il sanbenedettese Giuseppe Ricci che, come presidente dell’Itb Italia, ne fa parte. Al tavolo in sé ci crede: «È un ottimo strumento». Sulla mappa, invece, «non spiega ancora come l’Esecutivo metterà mano alla materia per decidere come assegnare i titoli ufficialmente in scadenza il 31 dicembre 2024». Intanto, gli è già arrivata la terza convocazione per il 25 luglio dove ribadirà le sue posizioni: «Che la mappa deve servire a ridefinire il concetto di spiaggia e i confini demaniali; definire le aree occupate da strutture e attrezzature su cui i privati hanno da decenni investito dividendole dalle aree di pertinenza destinata agli ombrelloni; il tutto regolato da un nuovo tariffario». Se il Siconbep sarà o no la soluzione equilibrata al problema delle concessioni, i Calvaresi non si pronunciano ma sanno che è da una vita che, come famiglia, si dedicano al turismo. Hanno iniziato con la semplice gestione di uno chalet negli anni ‘60 e oggi, con vari stabilimenti, tra cui ristoranti vessilli della tradizione marinara locale e due alberghi, sono tra gli asset dell’hospitality della Riviera delle Palme Marco confida: «Siamo in un momento di stasi. C’è il via libera alla mappatura e ci fa sperare ma non abbastanza per farci investire sulle strutture e programmare l’immediato futuro. Dopo decenni di lavoro, non siamo nemmeno in grado di garantire ai nostri clienti più fedeli cosa succederà e se saremo noi a gestire i nostri stabilimenti l’anno prossimo ci saremo». A distanza di 122 chilometri, la pensa nello stesso modo Cesare Rossi che, con il fratello Alberto, gestisce a Marotta di Mondolfo, il bagno che porta i loro nomi. «Ai clienti che ci interrogano - spiega - rispondiamo che anche noi aspettiamo di capire cosa succederà l’anno prossimo. Quanto agli investimenti, sono una scommessa; nonostante si continui ad investire per rimanere al passo coi tempi, l’impossibilità di poter programmare il nostro futuro rimane un freno per gli investimenti importanti che rappresenterebbe un volano fondamentale per l’economia locale e nazionale. E questo si riflette sull’offerta turistica che rischia di non essere altrettanto competitiva a livello internazionale». Dal suo Chalet Windsurf di Porto San Giorgio, Romano Montagnoli nota comunque che i tempi sono cambiati. «Le persone si stanno rendendo conto che dietro alle nostre attività c’è professionalità e decenni di investimento. Non siamo più i “venditori di sole” ma imprenditori che pagano i rifiuti fino all’ultima conchiglia e sono preoccupati di come saranno gestite le spiagge». Sulla mappatura commenta: «Non mi aspetto sorprese: il demanio marittimo nelle Marche è, da anni, ottimamente mappato, merito di bravi funzionari». «Il Governo - conclude Sabina Cardinali, presidente nazionale Cna Balneari e titolare dei Bagni Tino a Pesaro - come aveva annunciato sta portando avanti la questione nei modi e nei termini indicati, quindi siamo sempre per una visione positiva anche perché ha ascoltato le nostre proposte sui parametri e i criteri». 

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