I balneari non mollano: «Salveremo gli chalet». Oggi a Roma secondo tavolo con tre ministri su concessioni e Bolkestein

La protesta degli operatori balneari a Roma
La protesta degli operatori balneari a Roma
di Laura Ripani
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Martedì 4 Gennaio 2022, 10:29

ANCONA - Non mollano. I concessionari di spiaggia tornano oggi a Roma - appuntamento ore 15 - per sedersi al tavolo con i ministri Massimo Garavaglia (turismo), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Maria Stella Gelmini (Autonomie locali). Obiettivo sempre il medesimo, salvare i propri chalet che, sulla base della direttiva Bolkestein e la sentenza del Consiglio di Stato, andranno all’asta dopo il 2023.

 
La trattativa
In prima fila c’è ovviamente la Confcommercio che, tramite i propri rappresentanti nazionali - il presidente del Sindacato balneari Sib, Antonio Capacchione -, con serietà e determinazione ha sostenuto la richiesta di evitare provvedimenti legislativi affrettati che possano compromettere la sicurezza della balneazione attrezzata nonché la tutela delle spiagge «simbolo di eccellenza italiana» ha spiegato nel corso dell’ultimo incontro prima di Capodanno. E mentre i rappresentanti nazionali delle associazioni di categoria partecipavano al confronto con i ministri, davanti al ministero dello Sviluppo Economico è stato organizzato un presidio a cui hanno preso parte gli imprenditori balneari di tutta Italia. Lo scopo, presto detto dallo stesso Capacchione: si è evitato il blitz del quale si vociferava relativo all’inserimento, nel decreto di fine anno 2021, appunto delle aste che avrebbero gettato nel panico la categoria. E ciò «anche grazie alla presenza in piazza dei colleghi che sono venuti qui a Roma» ha concluso il presidente.

E in piazza le Marche hanno fatto sicuramente sentire il proprio peso. Con il presidente regionale del Sib, Romano Montagnoli, che si è fatto portavoce delle istanze di tutti gli imprenditori balneari marchigiani, e che in prima battuta ha voluto contribuire con la sua presenza a questa battaglia, ancora da iniziare. «La trattativa con il governo è certamente un piccolo passo positivo per la categoria - dice -: in secondo luogo, è importante che la Confcommercio sia riuscita a rappresentare con la voce del presidente Capacchione le istanze di tutti gli operatori del settore balneare». 


La battaglia
Il direttore della Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco, sul tema affonda: «Vorrei rimarcare che la nostra battaglia non si conclude qui, non siamo infatti disposti ad arretrare di un centimetro sulla difesa delle nostre attività di balneazione, in quanto rischiamo di perdere un settore identitario del nostro Paese e un carattere di unicità rispetto a tutti gli altri Paesi Europei». Oggi dunque la categoria torna a Roma, decisa a far comprendere al governo come ci siano 30mila attività balneari e circa 300mila lavoratori in ansia. Per questo la Confcommercio presenterà «una proposta di legge» tesa a salvare le attività balneari come, peraltro, è accaduto in altri Paesi Europei dove la direttiva Bolkestein è stata aggirata o superata.


Le intenzioni
Una battaglia che coinvolge tutti i sindacati dei balneari. Dalle Marche infatti si è mobilitata anche l’Itb, l’associazione sambenedettese che vede Giuseppe Ricci presidente nazionale il quale è intervenuto nella recente riunione con i ministri per chiedere la sdemanializzazione degli chalet.

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