Bufera Pd, la segretaria Chantal Bomprezzi: «Io autoritaria? Ricostruiamo il partito e sfidiamo la destra»

Bufera Pd, la segretaria Chantal Bomprezzi: «Io autoritaria? Ricostruiamo il partito e sfidiamo la destra»
Bufera Pd, la segretaria Chantal Bomprezzi: «Io autoritaria? Ricostruiamo il partito e sfidiamo la destra»
di Véronique Angeletti e Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Luglio 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 21:41

Segretaria Chantal Bomprezzi, cos’è successo sabato alla direzione regionale del Partito democratico? La accusano di aver impedito il dibattito. Ma davvero ha un piglio così antidemocratico?
«Questa accusa di Michela Bellomaria mi ha sorpreso e mi è dispiaciuta. Avrei voluto lavorare con lei, le ho chiesto di affiancarmi come vice-segretaria. Non ha accettato. Rispetto la sua scelta. Nelle ultime due direzioni, lei e una parte della minoranza hanno abbandonato i lavori con motivi diversi. Peccato. L’ordine dei lavori è stato illustrato dalla presidente e condiviso, come anche l’orario del voto sulla mia relazione, a inizio seduta senza contestazioni».

 
Risultato?
«Il dibattito ha avuto 17 interventi e si è esaurito alle 13.45 dopo quasi quattro ore. Anche Michela è intervenuta prima di andare via. La mia relazione è stata votata all’unanimità». 
Cosa ha rimproverato ai consiglieri regionali ed al capogruppo?
«Ho invitato il capogruppo consiliare a svolgere la sua funzione di portavoce di tutto il partito nelle istituzioni e di tenere unito il gruppo. La voce del Pd così sarà più efficace all’opposizione».
I dissidenti del gruppo Bellomaria parlano di «una paralisi di iniziativa politica» del Pd regionale. Provi a dimostrare il contrario.
«Il partito di cui sono segretaria da 4 mesi è stato commissariato per due anni, certo non per causa mia. E prima è stato immobile per almeno un anno. In quel lungo tempo non sono state fatte iniziative né sono stati riuniti gli organismi. Nessuno ha protestato. Sono segretaria da pochissimo tempo, la segreteria si riunisce ogni settimana e tanto è stato fatto. Altrettanto è in cantiere. Sento di aver fatto molto anche se si può sempre migliorare. La segreteria, composta da molti giovani, sta lavorando, gratuitamente, con un impegno non comune per ricostruire un partito da zero». 
C’è un pregiudizio di un pezzo di partito verso questa fase di cambiamento e verso di lei?
«Spero di no. Un episodio però mi ha allarmato. Sabato si è votato il bilancio consuntivo 2022. Dopo ampia illustrazione, la minoranza, probabilmente credendo si trattasse del bilancio preventivo 2023-24, ha manifestato senza indugio il voto astenuto, per poi votare a favore, una volta scoperto che era il bilancio consuntivo del precedente commissario». 
L’ex governatore Luca Ceriscioli, sul nostro giornale, ha difeso il suo operato nella direzione regionale, riconoscendo però che «esiste un reale problema di riconoscimento del risultato congressuale». Condivide l’analisi?
«Ho un difetto. Non ero e non sono la candidata favorita e preferita. Non sono rassicurante. Mi hanno sostenuta solo due 2 degli 8 consiglieri regionali, uno dei tre parlamentari marchigiani. Migliaia di cittadini però mi hanno scelta ed io voglio impegnarmi soprattutto per loro. Vorrei chiedere alla minoranza di fidarsi di me, di venire alle tante iniziative che organizziamo, di coinvolgermi nella loro attività politica, di sperimentare insieme un modo nuovo di fare politica. Per me sono preziosi».
Tra meno di un anno si vota alle Amministrative e tra i Comuni alle urne ci sono Pesaro e Fano, ancora governate dal centrosinistra. Arrivarci con un Pd lacerato da divisioni interne non è il massimo.
«Tra un anno si vota in tanti comuni. Tra di essi Pesaro e Fano. Una sfida enorme alla quale vogliamo arrivare preparati. Non vogliamo lasciare soli quei circoli territoriali in una fase tanto difficile. Serve un percorso unitario, a partire dalla scelta del segretario fanese. Faremo una direzione regionale per condividere insieme percorso di costruzione dell’alleanza, selezione delle candidature, gestione locale unitaria dei percorsi».
Quali sono le priorità dell’azione politica del Pd Marche per il prossimo anno?
«Difendere i cittadini marchigiani dal governo Acquaroli che sta smantellando il servizio sanitario pubblico, tradendo le promesse a sostegno del lavoro e delle fasce sociali più deboli e non si sta occupando di contrastare l’aumento dei mutui e del caro vita per le famiglie. Il nostro problema non è il Pd, ma la totale inadeguatezza della destra».
 

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