Scontro in consiglio regionale, Carancini (Pd): «Sanità delle menzogne». Il governatore Acquaroli: «Il Piano delle verità»

Scontro in consiglio regionale, Carancini (Pd): «Sanità delle menzogne». Il governatore Acquaroli: «Il Piano delle verità»
Scontro in consiglio regionale, Carancini (Pd): «Sanità delle menzogne». Il governatore Acquaroli: «Il Piano delle verità»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 9 Agosto 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:03

ANCONA - «La sanità delle menzogne». «No, il Piano delle verità». Bastano queste due frasi - la prima del consigliere del Pd Romano Carancini, la seconda del governatore Francesco Acquaroli - per dare la cifra della distanza siderale tra maggioranza e opposizione emersa ieri durante il dibattito fiume sul Piano sociosanitario. Un dibattito in cui centrodestra e centrosinistra si sono sostanzialmente rimpallati le responsabilità sulle falle aperte nel Sistema sanitario regionale. E c’è stato spazio anche per il fuoco amico, con la capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi che ha lanciato una bordata non indifferente alla giunta. «L’errore è stato non denunciare la situazione che abbiamo trovato», riavvolge il nastro al 2020, quando Acquaroli&co hanno conquistato il palazzo della Regione. 


La bordata


«Nel 2020 chiamai il presidente Acquaroli e l’assessore Saltamartini dicendo di mettere in evidenza quello che è accaduto nel corso degli anni, altrimenti la colpa sarebbe la nostra.

Invece non l’abbiamo fatto, sbagliando, a causa del buonismo del presidente e della giunta». Insomma, non le ha mandate a dire. Che la giornata avrebbe regalato perle rare lo aveva lasciato già presagire l’incidente diplomatico sullo streaming andato in scena in tarda mattinata. A causa di un problema tecnico, gli interventi dei consiglieri dem Mangialardi, Cesetti e Carancini non sono stati inquadrati dalle telecamere dell’Assemblea, cosa che ha fatto gridare al complotto. Per placare gli animi, il presidente del Consiglio Dino Latini ha optato per una sospensione dei lavori, suscitando però il malcontento della sua stessa maggioranza, che aveva già derubricato le rimostranze del Pd a «spettacolo indecoroso» (copyright del consigliere della Lega Luca Serfilippi). Al rientro in aula dopo la breve pausa, il copione riprende esattamente da dove era stato lasciato, con la più classica delle bagarre. Ad introdurre la materia sono i relatori di maggioranza Carlo Ciccioli (capogruppo di FdI) e di minoranza Maurizio Mangialardi (capogruppo del Pd), ma i duelli più sanguinosi si consumano tra la coppia di nemici/amici ormai rodata in aula Saltamartini-Carancini, e la più recente e dicotomica Francesco Baldelli (assessore FdI)-Micaela Vitri (Pd). 


I duelli


Il primo colpo lo sferra l’assessore alla Sanità: «Il Pd ha governato 25 anni non dando le risposte che i marchigiani chiedevano mentre noi ora cerchiamo di darle», il gancio di Saltamartini. Non si fa attendere il montante del dem Carancini, che lo apostrofa chiamandolo «bugiardo» e «scaricatore di neve», ricordando quando il titolare della delega, allora sindaco di Cingoli, si presentò davanti a Palazzo Raffaello con un furgone pieno di neve per protestare contro la chiusura dei piccoli ospedali nelle aree disagiate, «che poi non avete riaperto, mentendo ai marchigiani», conclude l’affondo lo stesso Carancini. La disputa si sposta poi dal Maceratese al Pesarese con il faccia a faccia tra Baldelli e Vitri consumato in particolare sugli ospedali di Fossombrone, Cagli e Pergola, potenziati secondo il primo, sull’orlo del baratro per la seconda. E se l’opposizione punta il dito contro l’inserimento nel Piano solo di alcuni ospedali come quelli di Pergola e Cingoli e parla di «marchette ai territori» (Baldelli era sindaco di Pergola, Saltamartini, si diceva, di Cingoli), la maggioranza respinge le accuse al mittente, ricordando che «avete perso proprio per le scelte fatte sulla sanità», l’affondo al vetriolo del consigliere FdI Andrea Putzu. Ad assistere al bagno di sangue in aula, sugli spalti c’erano tra gli altri la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi e il deputato del M5S Giorgio Fede.


Le voci 


Per la capogruppo pentastellata Marta Ruggeri, il Piano è «l’ennesimo libro dei sogni: con quali risorse si ritiene di raggiungere gli obiettivi prefissati? In questo provvedimento non sono definite le risorse». Il controcanto è del presidente della commissione Sanità Nicola Baiocchi (FdI), che parla invece di «una visione chiara. Non più ospedalecentrica ma molto spinta verso i territori». Nel mezzo del fuoco incrociato e dei bisticci politici, la salute dei marchigiani.
 

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