Encomio del consiglio regionale per 15 aziende modello: «Qui la nostra eccellenza non cediamo ai colossi»

Encomio del consiglio regionale per 15 aziende modello di tradizione e innovazione: «Qui la nostra eccellenza non cediamo ai colossi»
Encomio del consiglio regionale per 15 aziende modello di tradizione e innovazione: «Qui la nostra eccellenza non cediamo ai colossi»
di Michele Rocchetti
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:26

ANCONA Alcune hanno più di duecento anni, altre meno di trenta, operano nei campi più disparati (informatica, alimentari, trasporti, moda, sartoria, edilizia, arredamento, elettromeccanica, metalmeccanica, artigianato), ma tutte sono accomunate dall’offrire servizi e prodotti di eccellenza, tra tradizione e innovazione. Si tratta delle 15 aziende cui ieri mattina è stato conferito l’Encomio consiliare da parte del presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini


I risultati

«Questi encomi vogliono testimoniare l’attenzione della comunità marchigiana verso chi, col suo lavoro, ha ottenuto risultati importanti – ha dichiarato Latini -, raggiungendo i mercati internazionali, ma dando sempre la giusta attenzione al territorio, di cui esprime i valori più profondi». A tal proposito diversi imprenditori hanno riferito di aver avuto varie proposte di acquisto da parte di gruppi esteri, ma di non aver mai ceduto alle lusinghe. «Noi riceviamo tanto dal territorio in termini di materiale solido e umano, perciò riteniamo di dover ogni tanto restituire qualcosa – ha detto Gianluca Garofoli dell’omonima azienda di porte e coordinati d’arredo -. Ogni anno accogliamo in azienda 8 mila visitatori facendo formazione e abbiamo donato due scuole. Inoltre abbiamo ricevuto tante proposte di acquisizione, ma non abbiamo mai accettato, perché vogliamo che la nostra azienda resti nelle Marche». Per Mauro Galassi della Sige, queste offerte fanno arricchire gli imprenditori, ma impoveriscono i territori: «Ne ho avute tante, da diversi fondi stranieri, però non le ho mai neanche prese in considerazione, perché le nostre aziende sono un valore che nessuno deve toglierci». 
Secondo Marco Zannini, dello Zannini Group, talvolta, per proporsi sui mercati esteri, è necessario delocalizzare la produzione, ma tenendo sempre la testa nelle Marche: «Abbiamo un capannone in Polonia, ma direzione e sviluppo restano a Castelfidardo».

Tuttavia, per fare in modo che le cose continuino così, c’è anche bisogno di un aiuto da parte delle istituzioni. «Servono infrastrutture – continua Zannini -, in particolare un aeroporto efficiente. Far arrivare i clienti stranieri in treno da Roma o Milano non è certo il massimo». E aiuto si chiede anche nella formazione delle nuove leve: «Non c’è più la cultura del lavoro – dice Lorena Lardini -. Invece noi abbiamo bisogno di giovani competenti, rispettosi e disposti al sacrifico». Naturalmente la Regione non si tira indietro rispetto a tutto questo, tanto che Latini ha dichiarato: «Ritengo necessario che l’istituzione regionale riconosca e valorizzi il grande lavoro di queste aziende, le quali possono fungere da esempio, e che si faccia sempre più vicina agli imprenditori e alle loro esigenze, dandogli il supporto adeguato».

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