Aumenta la mobilità passiva: il 14,2%
dei marchigiani si è curato fuori regione

Aumenta la mobilità passiva: il 14,2% dei marchigiani si è curato fuori regione
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Martedì 10 Febbraio 2015, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 16:56
ANCONA - Il primo semestre 2014 ha visto un aumento della mobilità passiva nelle Marche. Su 72.187 ricoveri per acuti in regime ordinario, 8.139, pari all'11,6% del totale, sono stati di pazienti provenienti da altre regioni e 10.283 (14,2%) i marchigiani che sono andati a curarsi in altre regioni. Tra questi circa la metà (5.563) in Emilia Romagna, 1.196 in Lombardia e 891 in Umbria. Il saldo negativo per la mobilità passiva è pertanto di ben 2.144 unità. Lo rende noto la Fp-Cisl che ha rielaborato dati del ministero. Nel 2013, la percentuale di cittadini venuti a curarsi nelle Marche era dell'11,2%, mentre i marchigiani andati a curarsi fuori regione erano il 12%. Continua il trend positivo di abruzzesi e pugliesi che vengono a curarsi nelle Marche (rispettivamente 4.083 e 1.020 nel primo semestre 2014 in linea con i dati 2013). Aumenta contestualmente il trend negativo di mobilità passiva verso la Lombardia, Emilia Romagna e Umbria. Pur non essendoci dati disaggregati è quasi certo, secondo la Cisl, che dalle zone di confine (Pesarese per Emilia Romagna e zone montane della regione verso l'Umbria) vi sia un ulteriore incremento di marchigiani che si rivolgono verso strutture fuori regione. Medesimo trend lo si riscontra per le attività per acuti in regime diurno, dove aumenta dello 0,8% la mobilità attiva rispetto al 2013 (12.2% contro 11.4%); maggiore è l'incremento della mobilità passiva di ben il 4.3% (16,1% nel primo semestre 2014 contro l'11,8% del 2013). Per quanto concerne l'attività di riabilitazione in regime ordinario la mobilità attiva passa dal 21,6% del 2013 al 19,1% attuale, mentre la mobilità passiva passa dal 29% al 32,3%.
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