Marche, cala la qualità della vita
Macerata al top della classifica

Marche, cala la qualità della vita Macerata al top della classifica
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Lunedì 1 Dicembre 2014, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 18:52

ANCONA - Classifica della qualità della vita: scendono, complessivamente, le province marchigiane.

Il guadagno di cinque posizioni da parte di Ascoli Piceno non compensa le perdite di Ancona, Pesaro Urbino e Macerata che resta tuttavia la prima marchigiana. E' quanto emerge dalla 25esima indagine sulla qualità della vita pubblicata oggi da 'Il Sole 24 ore', che assegna la prima posizione a Ravenna e la maglia nera ad Agrigento. Tra le grandi, migliorano Milano e Roma.

L'indagine del Sole 24 Ore ogni anno confronta le performance di vivibilità delle province italiane

tramite un'articolata serie di parametri suddivisi in sei capitoli d'indagine, ciascuno basato a sua volta su

sei parametri e su una graduatoria di tappa: Tenore di vita, Affari e Lavoro, Servizi ambiente salute,

Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero.

LE MARCHE

Macerata resta la provincia marchigiana con la qualità della vita più alta anche se scende dall'ottavo al tredicesimo posto.

Molto più in basso Pesaro Urbino, al 36° posto (era al 23° l'anno scorso) e Ancona al 40° (era al 25°). Fanalino di coda Ascoli Piceno (che per motivi di raffronto nell'indagine del Sole comprende ancora Fermo) che sale però dal 51° al 46°.

L'ITALIA

Ravenna si afferma al top, per la prima volta, soprattutto grazie agli alti voti ottenuti in materia di Servizi, nel capitolo Affari e lavoro, e nella Popolazione. Unico neo l'Ordine pubblico: qui è forte l'incidenza dei reati denunciati. Una situazione, questa della sicurezza, che accomuna molte province del Nord e grandi aree metropolitane. Agrigento, se sui reati può sfoggiare un buon piazzamento, negli altri test, in particolare alle voci ambiente e lavoro, si colloca in posizioni di retroguardia.

Nella top ten figurano soprattutto realtà medie o piccole, del Nord Est, montane: Trento è seconda, Belluno quarta, Bolzano decima. Il modello emiliano-romagnolo dimostra di tenere: con Modena, Reggio Emilia e Bologna nelle prime 10. Buoni i risultati del Centro, in particolare delle province toscane (Siena è nona e Livorno 11). Il Mezzogiorno riesce a spingersi nella prima parte della classifica solo con le province sarde (Olbia-Tempio, Sassari e Nuoro). Per il resto deve rassegnarsi alla parte bassa, dove prevalgono province siciliane, calabresi e pugliesi e dove Napoli, ultima nel 2013, riesce a recuperare il 96° posto (SU 107). Quanto alle due maggiori, entrambe segnano progressi: Milano scala due posti e arriva ottava, Roma ne risale otto e occupa il 12esimo gradino.

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