Le Marche piangono la scomparsa di Berlusconi: «Buon viaggio Cavaliere, hai cambiato anche noi»

Le Marche piangono la scomparsa di Berlusconi: «Buon viaggio Cavaliere hai cambiato anche noi»
Le Marche piangono la scomparsa di Berlusconi: «Buon viaggio Cavaliere hai cambiato anche noi»
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 13 Giugno 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 18:45

ANCONA - Le Marche dove da ragazzo trascorreva scampoli di vacanze nel buen ritiro di Loreto, al seguito della zia Marina, a cui era così affezionato da dare il suo nome alla figlia primogenita. Le Marche che da premier visitò cinque volte, la prima nel ‘94, l’anno della sua discesa in campo, e una volta (nel 2000) approdando nel porto di Ancona con Azzurra, la nave della libertà. Le Marche ora rendono onore a Silvio Berlusconi, morto ieri all’età di 86 anni all’ospedale San Raffaele di Milano, dov’era tornato mercoledì, dopo un lungo ricovero per una polmonite e una forma cronica di leucemia.


Il segno profondo

«Un uomo illuminato che non mancherà solo al centrodestra ma a tutta l’Italia», lo ricorda il governatore Francesco Acquaroli, commosso, esprimendo le condoglianze alla famiglia di Berlusconi e a Forza Italia. «Berlusconi - parole del presidente della Regione Marche - ha lasciato un segno profondo nella storia del nostro Paese e lo ha fatto nelle istituzioni e nella politica, ma anche nell’impresa, nella comunicazione e nello sport». Sull’onda del cordoglio, nei ricordi e messaggi di partecipazione al lutto, che arrivano prevalentemente da esponenti del centrodestra, la figura di Berlusconi viene illuminata per i suoi aspetti positivi.

Il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, ricorda Berlusconi come politico e imprenditore. «Lascia un segno indelebile nella storia italiana. La sua discesa in campo in un momento particolarmente difficile e una grande capacità dimostrata nel cogliere le esigenze di quella fase storica, dando vita ad una coalizione moderata rappresentativa di una sensibilità diffusa nel Paese».

La crescita economica

Come imprenditore, ricorda Latini, Berlusconi «ha saputo anticipare i tempi rispetto all’evoluzione al sistema delle comunicazioni, dell’informazione e dell’editoria, contribuendo alla crescita economica e d’immagine dell’Italia». Per Jessica Marcozzi, capogruppo regionale di Forza Italia, il presidente Berlusconi «è stato sempre un faro e una fonte di ispirazione per tutti noi, ha impersonificato i valori di Forza Italia, essendo per noi una guida lungimirante».

L’imprenditore

La coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, senatrice Elena Leonardi, ricorda che proprio a Silvio Berlusconi «si deve la fondazione del Centrodestra per come viene inteso tuttora ed è stata una figura centrale e di riferimento nelle stagioni del Centrodestra di governo degli ultimi trent’anni». E come imprenditore il fondatore di Finivest e Mediaset «ha assicurato futuro, stabilità e prosperità economica per migliaia di famiglie». Per Antonio De Poli, senatore e presidente nazionale dell’Udc «con Berlusconi se ne va un pezzo di storia d’Italia. Un uomo intraprendente, grande comunicatore, che ha saputo innovare nel mondo dell’impresa così come nella politica, fondando il Centrodestra e mostrandosi capace di interpretare i bisogni del ceto medio». L’onorevole Francesco Battistoni, commissario Regionale di Forza Italia, ricorda con orgoglio la sua lunga militanza al fianco del leader azzurro. «È stato un onore essere al fianco del Presidente in questi 30 anni». E ricorda «la nostra ultima telefonata di pochi giorni fa, subito dopo la nostra vittoria ad Ancona. Un momento nel quale il Presidente ci è stato accanto dimostrandoci affetto e coraggio e mettendo al primo posto il bene del Paese anche davanti alla sua sofferenza personale». 

Oltre le appartenenze

Il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali, del Psi, ritiene doveroso «al di là delle appartenenze politiche» rimarcare che Silvio Berlusconi «ha segnato un’epoca della storia del nostro Paese», rivoluzionando «il mondo della politica e della comunicazione, lasciando il segno anche nello sport e in campo culturale». A ricordare il tratto più controverso della parabola di Berlusconi, la stagione dei processi, è l’assessore regionale Stefano Aguzzi, di Forza Italia, ma solo per dire che nei confronti del Cavaliere «purtroppo c’è stato un accanimento, ingiustificato, da parte della sinistra, ma soprattutto della magistratura e di certa stampa o televisione». Ma anche dal campo avverso arrivano riconoscimenti post mortem. Matteo Ricci, sindaco democrat di Pesaro, scrive che «c’è un’Italia prima e un’Italia dopo Silvio Berlusconi. Nella politica, nei media, nel calcio, nella cultura popolare. Lo abbiamo politicamente avversato ma oggi va via un pezzo di storia contemporeanea italiana».

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