Casoli: «Quella volta che Berlusconi mi disse “Da domani tingi le basette”»

Casoli: «Quella volta che Berlusconi mi disse "Da domani tingi le basette"»
Casoli: «Quella volta che Berlusconi mi disse "Da domani tingi le basette"»
di Lolita Falconi
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Martedì 13 Giugno 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Francesco Casoli, imprenditore ed ex senatore di Forza Italia. Lei fu candidato per la prima volta nel 2006 proprio da Silvio Berlusconi. Come avvenne il contatto?
«Mi chiamò Berlusconi in persona al telefono. Sulle prime pensai a uno scherzo, ma proprio lui mi disse: “Guardi, sono io veramente”. E anche questo fa capire il personaggio, il grandissimo leader che era. Una persona franca, decisa e diretta». 

Come arrivò a lei, Berlusconi?
«All’epoca ero presidente di Assindustria Ancona, Forza Italia stava cercando un rappresentante dell’economia marchigiana da portare in Parlamento.

Berlusconi chiese consiglio a degli amici che gli avevano parlato bene di me. E mi chiamò».

Accettò subito?
«Mi diede 12 ore di tempo. All’epoca sapevo poco di politica e non ero mai entrato nei palazzi delle istituzioni. Lei può immaginare: furono ore di grande passione per me. Per fortuna le passai con mio zio, Gennaro Pieralisi, che mi aiutò tantissimo. Come andò è noto: accettai la proposta. E l’esperienza politica mi ha regalato tante gioie e mi ha fatto scoprire un mondo particolare e interessante».

È rimasto in Parlamento per due legislature, dal 2006 al 2013. Com’era Forza Italia? Come la ricorda?
«Forza Italia era un partito con un fortissimo leader il quale polarizzava tutta una serie di decisioni che in altri partiti sono più collegiali». 

Ha qualche aneddoto curioso da raccontare?
«Ne avrei tanti in verità. Mi faccia pensare un attimo... Una volta ci trovavamo ad una convention vicino Roma. Ero dietro le quinte. Berlusconi mi vide, mi avvicinò e disse: «Da domani mattina ti devi tingere le basette». Gli risposi, sorridendo, che ci avrei pensato anche se poi non l’ho mai fatto. Le racconto questo per dirle però che era una persona molto attenta a tutti i dettagli. Non gli sfuggiva niente. Era un personaggio unico davvero. Per me stato un grandissimo onore servire le Marche, sedere in Senato, rappresentare l’Italia e devo dire grazie a Silvio Berlusconi per quello che ho vissuto in quegli anni. Non dico che è stata una folgorazione ma lui mi ha davvero cambiato la vita. Sono addolorato e dispiaciuto per la sua scomparsa». 

Lei era presente nel 2006 (comizio al PalaRossini) e nel 2008 (manifestazione in piazza del Papa) quando il presidente Berlusconi venne ad Ancona.
«Certo. Mai vista una cosa del genere. Il presidente Berlusconi era uno che accendeva le folle. I suoi comizi erano un autentico spettacolo. È stato un incredibile innovatore in molti settori. Una persona polarizzante. Poteva fare meglio? Sicuramente. Come tutti, del resto, possono sempre fare meglio nella propria vita. Ma lui di cose ne ha realizzate tante. Berlusconi aveva non una, ma sette marce in più».

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