Lucia come Giulia, uccisa dall'ex in auto dopo una fuga: 10 anni fa il femminicidio che sconvolse le Marche

Lucia Bellucci e l'auto in cui è stato ritrovato il suo corpo senza vita
Lucia Bellucci e l'auto in cui è stato ritrovato il suo corpo senza vita
di Silvia Sinibaldi
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Sabato 25 Novembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 08:20

PERGOLA - Se la morte di Giulia Cecchettin rende carne viva questa giornata del 25 novembre dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, inchiodando alla realtà ogni banalità ritualistica, i dieci anni che ci separano dall’omicidio di Lucia Bellucci strappano ogni velo all’evidenza che si muore uccise da chi diceva di amarci ancora, come tanti anni fa. La storia di Lucia resta il simbolo insanguinato di un esercizio di potere ma anche di una incapacità di gestire il rifiuto da parte di un uomo.

Tra le storie di Giulia e Lucia, a distanza di 10 anni, c’è una consonanza di eventi spaventosa: un ex al volante di un’auto in fuga, un cadavere sul sedile del passeggero e giorni di angoscia per la famiglia che attende a casa notizie, cercando con la mente di annullare la preveggenza del cuore. 


Il viaggio


Lucia aveva lasciato Pergola, dove viveva con la sua bella famiglia, il papà Giuseppe medico condotto, la mamma Maria Pia, Carlo il gemello adorato ed Elisa la sorella più piccola.

Era un’estetista piena di sogni e desiderio di realizzarli. I primi giorni dell’agosto 2013 aveva raggiunto Pinzolo, in Trentino, per iniziare a lavorare nella spa dello Chalet del Brenta. Il suo ex, brillante avvocato veronese, 44 anni, abbronzato campioncino di tennis non aveva digerito la fine della loro storia. Come da copione, presentandosi a Pinzolo, Vittorio Ciccolini le aveva strappato un ultimo appuntamento per il chiarimento definitivo. 


Cena romantica a Spiazzo Rendena. All’epoca il ristoratore raccontò di aver intuito che Vittorio Ciccolini, mellifluo e incombente nei confronti della ragazza, stava tentando di riallacciare una relazione. Solo che poi, conclusa la cena, Lucia risalendo sull’auto sportiva del suo assassino, ha consumato le ultime ore di vita, massacrata da due coltellate al cuore. Con quel cadavere al suo fianco Ciccolini raggiunse Verona, depositò auto e Lucia nel garage dell’abitazione di sua madre per poi tentare la fuga. 


Ora è in carcere dove sta scontando 30 anni di condanna. In questo decennio che separa i due omicidi il tempo sembra imploso, svanito. Si è mangiato la distanza tra Lucia e Giulia, scandita da un elenco impressionante di femminicidi, numeri e storie dimenticate ma ripetute con la precisione di un bisturi. E mentre in Italia in questi stessi dieci anni il numero di omicidi è calato, quello di femminicidi è in costante crescita. Donne morte due volte, donne morte ogni volta che un’altra donna viene uccisa perché il loro sacrificio, il loro destino non riesce a mettere fine a una catena di orrori. 


Cosa fare


«Vorrei dire al padre di Giulia - ha raccontato Giuseppe Bellucci, padre di Lucia - che con il dolore si convive, che la sua storia è la mia storia. E per cambiare le cose dobbiamo ricominciare da capo, ricominciare dalle scuole. Insegnare ai bambini e ai giovani che nella vita non puoi avere tutto, ma soprattutto che una persona non si possiede, non è un oggetto proprio».
E se le parole delle donne non funzionano che almeno il dolore di un padre metta un punto fermo in questa giornata di infinite sofferenze ma anche di speranza. 
 

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