Liste di attesa, l’incubo continua nelle Marche: febbraio e marzo da bollino nero

Liste di attesa, l’incubo continua nelle Marche: febbraio e marzo da bollino nero
Liste di attesa, l’incubo continua nelle Marche: febbraio e marzo da bollino nero
di Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Sabato 15 Aprile 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 07:13

ANCONA Non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. Un tunnel lungo nello spazio e nel tempo quello delle liste di attesa, che costringe i marchigiani a spostarsi da una provincia all’altra della regione - quando non oltre confine - alla ricerca disperata di prestazioni introvabili o con tempi biblici di risposta. Nel Piano socio sanitario che la Regione Marche sta presentando sul territorio è prevista una serie di misure per arginare una criticità andata fuori controllo - come l’erogazione di visite ed esami all’interno della provincia di residenza, un monitoraggio più serrato della domanda e dell’offerta e una riorganizzazione del Cup - ma nel frattempo, ottenere i test necessari resta un miraggio. 


Il report

Anche nel fiore all’occhiello della sanità marchigiana, l’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette, dove per ottenere una mammografia il tempo medio di attesa è quasi un anno.

Il dato emerge nel report aggiornato a febbraio sui tempi di attesa delle prestazioni monitorate dal Ministero della Salute per il raggiungimento dei Livelli essenziali di assistenza. Per una mammografia bilaterale con priorità P (ovvero programmata, da erogare entro 120 giorni dalla prescrizione) il tempo medio di attesa registrato a Torrette è stato di 325,7 giorni. Ma questo specifico esame va molto male anche nelle priorità più urgenti: un’attesa media di 248 giorni per una prestazione D (differita: da erogare in 30 giorni per le visite e in 60 per gli accertamenti diagnostici) e di 121 giorni per una B, che dovrebbe invece essere fatta entro 10 giorni. Sfortunate anche le donne che si sono rivolte a Torrette per un’ecografia bilaterale della mammella: tempo medio di attesa di 65 giorni per una prescrizione con priorità B, 194 per una D, 307 per una P. E non si tratta di casi limite, né è un problema solo di Torrette. Nell’altra azienda ospedaliera rimasta in piedi dopo la riorganizzazione del settore dettata dalla riforma sanitaria, ovvero l’Inrca, per un’ecografia dell’addome completo con priorità P il tempo medio di attesa a marzo - in questo caso, il report è più aggiornato rispetto a Torrette - è stato di 142,6 giorni, che salgono a 158,7 se parliamo di risonanza magnetica a encefalo e troncoencefalico. Tempi lunghi che non stupiscono se si considera che, tra le prestazioni monitorate, alcune sembrano essere davvero introvabili nelle Marche. A ieri alle 7 – ultimo aggiornamento nella pagina web per verificare le disponibilità Cup - per un’ecografia ostetrica scattava la lista di garanzia per tutti e tre gli ordini di priorità. Scenario che si ripete uguale a se stesso ormai da un anno. Sorte infausta che tocca anche all’esame per la valutazione Emg dinamica. 

Le prime visite

Non va tanto meglio nel caso di alcune prime visite, come quella andrologica, per la quale non ci cono posti disponibili per la priorità B, o quella di chirurgia vascolare, che vede scattare la lista di garanzia sia per la prestazione breve che per quella programmata. Nel monitoraggio che la regione conduce a cadenza quotidiana è emerso come, tra le prime viste più critiche, ci siano quella cardiologica e quella pneumologica: in questi casi, a marzo, praticamente un paziente su due non è riuscito a prenotarle. Carenze del sistema che si intrecciano con il rischio di una mancata prevenzione, con tutte le conseguenze nefaste in termini di salute che ciò comporta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA