La professoressa Rossana Berardi: «Va aumentata la prevenzione»

La professoressa Rossana Berardi: «Va aumentata la prevenzione»
La professoressa Rossana Berardi: «Va aumentata la prevenzione»
di Véronique Angeletti
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Venerdì 15 Dicembre 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 15:05

Secondo l’ultima indagine Agenas sulle reti oncologiche regionali, quelle marchigiane sono in miglioramento. Professoressa Rossana Berardi: come tesoriere dell’Associazione italiana di oncologia medica, ci sono numeri che confermano questo quadro positivo? 
«Da "I Numeri del Cancro", pubblicati da Aiom e Airtume emerge che dal 2007- 2019, per tutte le sedi tumorali insieme, sono stati stimati più di 206mila morti in meno rispetto a quelle attese. Il che equivale ad una diminuzione del 14,4% delle morti per tumore in tutto il periodo». 

 
A cosa è dovuto?
«Al fatto che le diagnosi e le cure sono sempre più efficaci e che una corretta presa in carico multidisciplinare del paziente oncologico nell'ambito di percorsi diagnostici terapeutici ed assistenziali agisce da terapia. Si stima che aumenti la sopravvivenza fino al 18%, come evidenziato nelle Breast Unit, ed è fondamentale considerando che si prevede che il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà in media dell'1,3% negli uomini e del 0,6% nelle donne». 
Vale anche nelle Marche?
«Come nelle altre regioni. È importante lavorare in termini di prevenzione potenziando quella primaria, che mira ad abolire i fattori di rischio (fumo, alcol, obesità) che incidono fino al 40% delle nostre diagnosi oncologiche. La prevenzione primaria include anche la vaccinazione contro il papilloma virus. E in questo ambito c’è ancora molto da fare. Così come è importante la prevenzione secondaria, come il più recente programma di screening per il tumore del polmone. Per quest'ultimo, Ancona è tra i 18 centri italiani dove i soggetti fumatori hanno questa opportunità».
Ma per le cure? 
«Nelle Marche come nelle altre regioni sono migliorate le aspettative di vita per merito dei progressi tecnologici sia nella diagnosi sia nella cura, che include le tecniche chirurgiche, le terapie loco-regionali quali la radioterapia, ma soprattutto quella oncologica. Nuovi farmaci biologici e immunoterapia consentono di salvare tantissime vite». 
Perché la presa in carico agisce da terapia? 
«Perché oggi il paziente oncologico è curato con un'oncologia di precisione, mutazionale perché dobbiamo conoscere il profilo biomolecolare della malattia, ovvero i geni, per capire se la possiamo trattare anche con farmaci innovativi, farmaci biologici intelligenti che colpiscono miratamente un bersaglio espresso dal tumore. In aggiunta l'immunoterapia e la ricerca sta proseguendo con nuove terapie sperimentali che includono anche i vaccini contro il tumore». 
 

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