Neurochirurgia sfida la mobilità passiva: al San Salvatore 90 interventi al mese

All’Unità operativa del San Salvatore quasi un paziente su due da fuori provincia I risultati del reparto portati a modello dalla Regione per la sanità che funziona

Neurochirurgia sfida la mobilità passiva: al San Salvatore 90 interventi al mese
Neurochirurgia sfida la mobilità passiva: al San Salvatore 90 interventi al mese
di Thomas Delbianco
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 18:21

PESARO - Ci sono eccellenze, nell’ambito della sanità provinciale, in grado di invertire il cronico trend di mobilità passiva che caratterizza questo territorio, e l’ormai nota fuga dei pesaresi per andarsi a curare in Romagna. E’ il caso dell’Unità Operativa di Neurochirurgia, all’ospedale San Salvatore, che ha realizzato un totale di 1010 interventi nei primi 11 mesi del 2023, di cui il 43% arrivano da fuori provincia (di questi, il 6% da fuori regione e il resto dalle altre province marchigiane). 


I dati performanti


Un risultato che chiaramente «riempie di orgoglio» il dottor Letterio Morabito, direttore della Neurochirurgia, il quale ieri mattina in conferenza stampa, supportato dalle slide a video, ha snocciolato i dati performanti che sono valsi, nella classifica di Newsweek al dottor Morabito e al suo staff (Emiliano Agostini, Samantha Massaccesi, Niccolò Nocchi, Pierpaolo Ragazzi, Claudia Pierpaoli, Martina Della Costanza, Francesca Nicolini), una presenza di tutto rispetto, al secondo posto in Italia e tra i 150 migliori centri di neurochirurgia al mondo.


L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, che già dai giorni precedenti, a fine 2022, all’avvio della riforma sanitaria, aveva lanciato la sfida dell’inversione di tendenza sulla mobilità passiva, provando addirittura a spingere i romagnoli a venirsi a curare nelle strutture sanitarie pesaresi, ha colto la palla al balzo per rimarcare questo elemento di rottura: «C’è l’impegno della Regione a rafforzare la sanità nel Pesarese ed evitare che ci si debba andare a curare in Emilia-Romagna con il processo di mobilità passiva.

Se le prestazioni le garantiamo in quest’Area vasta, abbatteremo le liste d’attesa e questo è il percorso che stiamo facendo con la riforma, l’atto aziendale, il piano socio- sanitario e il Pnrr». 


Saltamartini ha aggiunto che l’Ast Pesaro Urbino non comporterà nessuna riduzione di risorse rispetto alla precedente Marche Nord, mentre in riferimento all’atto aziendale citato dall’assessore, il direttore generale Ast 1 Nadia Storti ha anticipato che verrà prodotto nei primi mesi del nuovo anno. 


E ha aggiunto, sul reparto degli oltre 1000 interventi: «La nostra unità ha dimostrato grande capacità nell’affrontare le nuove sfide neurochirurgiche. Si tratta di una struttura che continua a promuovere la salute cerebrale con risultati importanti e una visione rivolta al futuro. Un dato rappresentativo è quello della mobilità attiva che si attesta, dati aggiornati al 30 ottobre 2023, ad oltre il 6 per cento da fuori regione e il 37 per cento provenienti da fuori provincia. Anche se non abbiamo i dati definitivi del 2023, già i numeri a nostra disposizione confermano un trend in crescita dell’attività chirurgica complessa rispetto all’anno scorso. Questi dati dimostrano come la struttura sia un punto di riferimento, superando i confini della provincia di Pesaro e Urbino». 


Un po’ di numeri


Nel dettaglio sono stati realizzati 215 interventi alla testa: di questi, 117 sono stati dedicati alla rimozione di tumori, mentre 20 sono stati eseguiti con il paziente sveglio grazie alla tecnica “Awake”. Notevole l’utilizzo di 5-ALA per la fluorescenza, che ha permesso l’identificazione precisa di 5 tumori. Gli interventi sulla colonna vertebrale sono stati 696. Un focus particolare su 10 interventi per la rimozione di tumori e 142 interventi strumentati, dimostrando un’ampia competenza nella gestione di patologie complesse.


Tecniche avanzate


«Una struttura di eccellenza che lavora con tecniche avanzate e tratta i pazienti con patologie complesse - ha affermato il dottor Morabito - I dati infatti parlano di 333 interventi di elevata complessità realizzati nei primi dieci mesi di quest’anno, numeri che avevamo raggiunto nei 12 mesi del 2022. Una struttura che opera con procedure e tecniche innovative e avanzate per risolvere patologie che interessano il cervello, il midollo, il cranio, la colonna vertebrale, le meningi e i nervi. Un’attività che sta evolvendo verso un approccio sempre più personalizzato grazie alle tecnologie avanzate come ‘neuroimaging’ (con la diagnostica) e le terapie mirate soprattutto in sinergia con le diverse strutture per una presa in carico complessiva del paziente, in particolare per le patologie oncologiche. Ciò consente interventi più precisi e adattati alle specifiche esigenze del singolo quadro clinico». 
 

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