L’avvocato Bisello e il tasso variabile è più alto di quello fisso: «I mutui sono un salasso, 26mila famiglie indebitate»

L’avvocato Bisello e il tasso variabile è più alto di quello fisso: «I mutui sono un salasso, 26mila famiglie indebitate»
L’avvocato Bisello e il tasso variabile è più alto di quello fisso: «I mutui sono un salasso, 26mila famiglie indebitate»
di Veronique Angeletti
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Domenica 17 Dicembre 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 07:18

Da gennaio 2022 ad oggi, sono cresciute fino al 65% con un aggravio complessivo di oltre 3100 euro le rate dei mutui variabili. Un problema preso di petto dall’Adusbef .

Floro Bisello, avvocato e segretario nazionale dell’Associazione a difesa dei consumatori: quale è l’impatto sulle famiglie di questa politica di rialzo dei tassi decisa dalla Banca Centrale Europea? «Sta purtroppo generando nuove forme di povertà. Gli stipendi delle famiglie marchigiane vengono erosi dai tassi d’interesse sui debiti, dai mutui ai prestiti fino al credito al consumo in un momento dove tutte le famiglie hanno subito e subiscono i rincari che stanno colpendo anche la classe media».

Tradotto nell’economia reale?

«Oggi la rata di un mutuo a 30 anni avviato nel 2021 con un tasso variabile è raddoppiata.

Il mutuo a tasso variabile è più caro di quello fisso, situazione che non si verificava dal 2008. Sono almeno 200mila le famiglie in tutta Italia che hanno saltato una o più rate e, nelle Marche, sono 26mila quelle con mutui e crediti deteriorati ossia che non riescono più ad assolvere al pagamento del capitale o degli interessi».

Di quanto è cresciuto l’indebitamento?

«Solo nelle Marche, l’indebitamento è di 390 milioni di euro di cui 70 per il credito al consumo, 156 per i mutui e 164 per altri prestiti e, in media, è cresciuto dall’1,7% del Pesarese al 2,5% dell’Anconetano. Il che significa che il debito medio per famiglia è di 23.571 euro nel Pesarese, di 21.968 euro nell’Anconetano; nel Maceratese di 18.294; nel Fermano di 18.269 e nell’Ascolano di 19.083 euro».

Ci sono soluzioni?

«La prima è rinegoziare il mutuo con la propria banca chiedendo di abbassare la rata allungando la durata ma produce ulteriori interessi e aumenta il mutuo».

Altro?

«Rinegoziare il mutuo con un’altra banca, ma significa accendere un nuovo mutuo che porterà a rivalutare l’immobile e se si fossero verificate delle svalutazioni dell’edificio, la banca potrebbe anche rifiutare di accettare la surroga. Inoltre, a differenza della rinegoziazione con la propria banca - tutelata dalla legge di bilancio e priva di spese - la surroga è un’opzione che dà origine a dei costi da sostenere. Invece, se c’è stata notifica dell’atto giudiziario per il recupero del credito, ci sono altri mezzi di tutela».

Per esempio?

«Procedere con la redazione di una perizia econometrica per il calcolo dell’anatocismo, dell’usura e altre voci indebite con il fine di conoscere il reale saldo del rapporto oggetto di esame al netto degli indebiti applicati. Si possono inoltre quantificare le irregolarità applicate dalla banca, costruire una trattativa saldo e stralcio, o studiare un piano di rientro».

Ci sono possibilità di riuscita?

«In qualità di avvocato e delegato dell’Adusbef, ho fatto ad esempio annullare un attacco giudiziario per 620mila euro di una banca contro due imprenditori di Pesaro che non riuscivano più ad onorare le rate di un mutuo acceso per la propria azienda a causa della crisi. Analizzando il mutuo si è verificato che la fideiussione non era conforme allo schema dell’Abi».

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