ANCONA - Più tamponi processi, più casi positivi a Sars-Cov-2 trovi. La regola aurea del tracciamento dei contagi, che vale ormai dagli albori dell’epidemia, si conferma anche in questa fase di transito nell’era del Green pass obbligatorio, quando il volume dei test, soprattutto gli antigienici rapidi, è destinato ad aumentare almeno in questa prima fase sulla spinta di chi preferisce farsi un tampone ogni 48-72 ore piuttosto che vaccinarsi per ottenere il certificato verde necessario da venerdì scorso per recarsi al lavoro.
La contabilità
Un marea crescente che ancora non troviamo ben definita nei dati ufficiali della Regione Marche, visto che non tutti i test finiscono in automatico nei bollettini che annotano i tamponi giornalieri eseguiti a fini di diagnosi. Il test antigenico rapido, quello che comunemente si fa in farmacia o nei laboratori anche privati, confluisce nei dati del percorso diagnostico e rileva una positività da Sars-CoV-2 solo in due circostanze ben definite in una circolare del ministero della Salute: quando il test rapido è collegato ad un link, viene cioè individuato dall’indagine epidemiologica come contatto di un caso positivo accertato, e allora non vi è necessità della conferma del molecolare; in caso di positività senza collegamento a nessun link epidemiologico (come nel test antigenico in farmacia ai fini del Green pass) è necessaria una successiva conferma dal tampone molecolare.
Così il totale dei tamponi per diagnosi degli ultimi quattro giorni (sommando molecolari e antigenici) che compaiono nei bollettini della regione sono 4.795, meno di quanti non ne comparissero nei quattro giorni corrispondenti della settimana precedente (5.100) mentre ci aspetterebbe, sulla scorta dell’effetto Green pass, un aumento consistente, come si nota anche dalle lunghe file davanti alle farmacie. Ma prima o poi, anche se a distanza di 24-48 ore, il tempo del molecolare di conferma, i casi positivi confluiscono nei bollettini ufficiali.
E già in quello di ieri del Servizio Sanità, che si riferisce come sempre agli esami di laboratorio del giorno prima, si è notato un rialzo sensibile dei casi positivi (37) rispetto a quelli della domenica precedente (17).
L’analisi per età
Intanto dall’analisi dei nuovi contagi suddivisi per classe di età, emerge che la scuola tutto sommato resta un luogo abbastanza al riparo dalla diffusione di massa del virus. Dei 128 casi diagnosticati nelle Marche negli ultimi tre giorni, 36 riguardano popolazione da 0 a 18 anni, ovvero in età scolastica, e 21 di questi sono relativi a bambini in età non ancora vaccinabile o parzialmente vaccinabile. Altri 4 contagi sono della classe d’età condivisa tra lavoro e università (19.24 anni), mentre 72 casi emergono nelle fasce anagrafiche in età lavorativa (da 25 a a 69 anni) e 16 sono in d’età da pensione, da 70 anni in su. Situazione stabile per quanto riguarda la pressione dell’epidemia sulle strutture sanitarie. Ieri i ricoveri complessivi per Covid sono scesi da 55 a 54, con due casi in meno in Area medica, ma uno in più nelle terapie intensive (ieri 15). Le Marche confermano l’anomalia di tanti ricoveri per Covid in terapia intensiva in rapporto alla popolazione (uno ogni 100mila abitanti, secondo peggior dato dietro la provincia di Bolzano) e pochi in Area Medica (2,6 ogni 100mila, seconda migliore regione dietro il Molise). Ieri purtroppo è stato pesante il bilancio delle vittime correlate all’epidemia, con tre donne decedute: una 63enne di Urbisaglia e due ultranovantenni di Mondolfo e Monsampietro Morico. La scorsa settimana i decessi erano stati in tutto 5.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout