Marche, Bardozzetti (Ufficio studi): «Il turismo interno arranca. Addio allo sprint post Covid»

Marche, Bardozzetti (Ufficio studi): «Il turismo interno arranca. Addio allo sprint post Covid»
Marche, Bardozzetti (Ufficio studi): «Il turismo interno arranca. Addio allo sprint post Covid»
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 14:55

ANCONA C’è un filo rosso, che non lega l’economia locale, la strozza. Al clima d’incertezza geopolitica, all’aumento dei costi energetici e a quelli del denaro, si somma l’urgenza del lavoro che è già emergenza. Il rapporto di Bankitalia non dà tregua: «La fase di espansione dell’occupazione, che aveva portato a superare i livelli antecedenti la pandemia, s’è interrotta: nella media del primo semestre 2023 il numero di lavoratori è diminuito, a fronte di un aumento in Italia». La fotografia, scattata da Alfredo Bardozzetti, fissa i particolari: «Il calo - fa notare il responsabile della Divisione analisi e ricerca economica territoriale - si è concentrato nell’impegno autonomo, mentre la componente alle dipendenze è cresciuta, in linea col resto del Paese». 


I numeri

Segue il corollario: «Il tasso di occupazione è rimasto stabile; quelli di attività e di disoccupazione sono diminuiti, riflettendo una minore partecipazione al mercato del lavoro, in un contesto di flessione della popolazione in età attiva».

Secondo Bardozzetti è «un pessimo segnale dell’invecchiamento». La sequenza negativa s’insinua nelle trincee del turismo. La sentenza di piazza Kennedy è netta: «Ha esaurito la spinta propulsiva post pandemia». Secondo i dati provvisori della Regione, gli arrivi sono diminuiti di quasi l’1%. Un calo che riguarda i viaggiatori italiani (-2,4%), mentre sono aumentati del 7,5% gli stranieri, che tuttavia non sono sufficienti a compensare i primi. Tanto più che per l’indagine di Bankitalia «è sensibile la contrazione della spesa pro capite sostenuta da chi arriva nelle Marche dall’estero».  La boccata d’ossigeno arriva dritta in pista. Nei primi otto mesi del 2023, il traffico di passeggeri nell’aeroporto di Falconara, rilevato da Assaeroporti, è aumentato del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2022, superando i livelli 2019. L’aumento nei voli internazionali (18,6%), che ha beneficiato dell’ampliamento delle rotte offerte, ha bilanciato il sensibile calo nelle tratte nazionali (-8,7%). Nel passaggio da cielo a mare, il segno torna a farsi negativo. La Banca d’Italia fa scattare il campanello d’allarme: «Nel confronto col 2019, significativa è la diminuzione complessiva del traffico portuale».  I numeri sono le fondamenta sulle quali si erge il teorema: il movimento di merci nel porto dorico, tra gennaio e settembre 2023, è diminuito del 14,6%, riflettendo il forte calo di quelle solide. Il numero di passeggeri transitati nello stesso periodo nello scalo marittimo di Ancona è stato lievemente inferiore al dato del 2022 (-1,1%). Le cifre non perdonano: alla crescita osservata nel primo semestre dell’anno è seguita una forte riduzione nei mesi successivi. Il filo che strozza.

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