Altro che lingua morta: per 337 liceali delle Marche il greco è un marchio di qualità

Oggi gli studenti di 15 istituti affrontano (senza dizionario) i test per la certificazione La professoressa Zampini: «Perché studiarlo oggi? Unisce passato, presente e futuro»

Altro che lingua morta: per 337 liceali delle Marche il greco è un marchio di qualità
Altro che lingua morta: per 337 liceali delle Marche il greco è un marchio di qualità
di Lorenzo Sconocchini
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 13:41

ANCONA Attenzione a liquidarla come una lingua morta, se 337 studenti di quasi tutti i licei delle Marche oggi affronteranno le prove per ottenere la certificazione del greco antico. Perché la lingua che consente di apprezzare ogni sfumatura dei poemi di Omero, di immergersi nella profondità della filosofia di Platone e Aristotele, di aprire la mente agli scritti di Euclide per la matematica e di Ippocrate per la medicina, esercita il suo fascino anche sui ragazzi di oggi.

E se da alcuni anni gli iscritti al liceo Classico anche nelle Marche sono in leggero declino (solo il 5% degli studenti di terza media l'hanno scelto per il prossimo anno scolastico, contro il 12,9% dello scientifico, l’8,8% del linguistico e l’8,2% di Scienze applicate) proprio la presenza del Greco è forse il motivo principale per cui un ragazzo su 20 ancora si iscrive al Classico.

I laboratori

«Nei laboratori di greco che facciamo durante gli incontri di orientamento in entrata - svela la professoressa Patricia Zampini, insegnante al liceo classico Vittorio Emanuele II di Jesi -, ho visto ragazzi incuriositi e affascinati proprio da quella che per loro è un’assoluta novità: lo studio di una lingua con un alfabeto diverso, da imparare a leggere e scrivere ex novo, l’incontro con una cultura di cui sanno pochissimo, visto che alle medie non si studia neanche la storia antica, greca e romana, la possibilità di scoprire qualcosa che sembra così distante eppure che percepiscono sorprendentemente vicino, nel lessico, nei concetti, nella tradizione di cui si scoprono eredi».

La luce negli occhi

I risultati si vedono giorno dopo giorno. «Quando nel quinto anno - spiega la professoressa di Greco - vedo quella luce consapevole nei loro occhi, e capisco che non c’è bisogno di parole per spiegare in teoria il motivo per cui leggiamo i classici, perché loro lo sanno perfettamente, perché ormai lo vivono nella mente e nel cuore, allora sento che ho portato a termine il lavoro.

Non si tratta solo di imparare un metodo di ricerca o di saper analizzare le cose criticamente, ma di diventare parte di una comunità culturale e umana, di uno scambio ininterrotto, di un dialogo con il passato e il futuro condotto da un presente di cui possiedono le esatte coordinate». Una certificazione in greco antico, come avviene per le lingue moderne, è un valore aggiunto nel curriculum scolastico, sia in vista dell’esame di maturità che nella prospettiva di un indirizzo universitario in Lettere Antiche.

La piattaforma

Così oggi 337 studenti di 15 licei classici marchigiani affronteranno le prove per ottenere la certificazione che si svolgeranno, nei laboratori di 10 istituti superiori, su un’apposita piattaforma Moodle, dove i candidati si sono già potuti esercitare con i test in vista della certificazione. «Si tratta della prima esperienza del genere nelle Marche, frutto di un protocollo d’intesa tra l’Ufficio scolastico regionale e le Università di Macerata e Urbino - spiega una nota dell’Usr Marche, esprimendo soddisfazione per il numero degli iscritti -. Un’iniziativa che intende concorrere ad arricchire il curriculum degli studenti marchigiani, attestando il possesso di conoscenze, abilità e competenze acquisite nei diversi percorsi liceali».

La certificazione prevede, in analogia con quelle relative alle lingue moderne, due livelli (A1 e A2), ma l’accesso alla prova di livello A2, al contrario di quanto avviene per la Certificazione del latino, non è condizionato dal superamento della prova A1 e ogni candidato può sottoporsi a più di una prova nella stessa sessione. I candidati dovranno fare affidamento solo sulle proprie conoscenze del greco antico: oltre al divieto di utilizzare smartphone o altri strumenti digitali di comunicazione, non si possono consultare dizionari.

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