Giovani e innovative: 35mila imprese rosa. ​Nelle Marche il tasso di femminilizzazione è al 23,2%.

Giovani e innovative: 35mila imprese rosa. Nelle Marche il tasso di femminilizzazione è al 23,2%.
Giovani e innovative: 35mila imprese rosa. ​Nelle Marche il tasso di femminilizzazione è al 23,2%.
di Véronique Angeletti
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Venerdì 8 Marzo 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 07:37

ANCONA Nelle Marche le imprese femminili reggono meglio alla tentazione di cessare l’attività. In tutto sono 35.480, circa 1200 in meno dal 2022, e sono diminuite del 3,6 %, mezzo punto in meno del calo complessivo delle imprese attive (4,1%).

Ma, come evidenziano Cna Impresa Donna e Donna Imprese Confartigianato, partendo dai dati della Camera di Commercio delle Marche, mentre dal 2018 al 2023, le Marche accusano un -8,9%, l’Italia registra solo un - 0,7%. Nel dettaglio, l’anno scorso, sono state 470 le imprese agricole femminili in meno; -416, quelle del commercio; -178, quelle del manifatturiero. Numeri in gran parte dovuti a delle cancellazioni d’ufficio. 


Meglio della media

Il tasso di femminilizzazione dell'imprenditoria marchigiana (23,2%) rimane più alto rispetto a quello della media Italia.

Più elevato nel maceratese (8.330 imprese femminili; 24,2% la loro incidenza sulle imprese totali della provincia) e ne fermano (4.583; 23,9%). Per Federica Capriotti del Comitato Imprenditoria Femminile Camera Marche. «È evidente che esiste un ritardo culturale del nostro Paese rispetto ai ruoli di genere, le quote rosa, i differenziali tra i salari. Credo – dichiara - che la situazione attuale esiga correttivi di tipo politico, economico, sociali e di welfare. Strada che è stata tracciata dai Governi europei e va verso un futuro migliore». In compenso, negli ultimi cinque anni, in crescita le attività di servizio e di alto contenuto di conoscenze.

«Servono pertanto interventi delle istituzioni per far crescere ancora la presenza delle donne che fanno impresa - affermano Donna Impresa Confartigianato e Cna Impresa Donna Marche – e sostenere l’imprenditorialità femminile favorendo la conciliazione lavoro-famiglia e il welfare territoriale». Chiedono quindi servizi pubblici fondamentali per conciliare il lavoro con la cura della famiglia, di migliorare la formazione alle nuove tecnologie, un accesso più facile alle risorse finanziarie e una semplificazione delle procedure amministrative.

«Le donne come i giovani sembrano interpretare al meglio le istanze del moderno sviluppo socioeconomico - constata il Presidente della Camera di Commercio delle Marche e vicepresidente Unioncamere Gino Sabatini -. E non è un caso che è nelle realtà aziendali guidate da donne che si riscontra una quota di giovani maggiore rispetto a quella presente nelle imprese. Deve essere incoraggiata la presenza femminile nel mondo delle ricercatissime professioni legate al mondo STEM, negli ITS e gli istituti tecnici». La vivacità dell'imprenditoria femminile è emesa anche dalla scorsa edizione del premio impronta di impresa dove Camera marche ha conferito il riconoscimento a realtà imprenditoriali femminili particolarmente attive sul fronte della sostenibilità e dell'innovazione.

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