FERMO Ancora una volta il tratto autostradale del sud delle Marche è teatro di morte e paura. Un’infrastruttura strategica per l’economia del territorio da anni divenuta però un grande problema. Le imprese del Fermano, attraverso le loro associazioni di categoria, fanno sentire la loro voce per chiedere a gran voce una soluzione per l’A14. C’è anche preoccupazione per le conseguenze che l’incidente di ieri potrebbe avere sulla viabilità nelle prossime settimane visto che siamo anche a ridosso della stagione estiva. Il presidente di Cna Fermo Emiliano Tomassini e il direttore Andrea Caranfa sottolineano: «Come Cna abbiamo sempre sostenuto che la soluzione più fattibile per l’alleggerimento, non certo la risoluzione, delle criticità sull’autostrada che attraversa il Fermano sarebbe stata la realizzazione della terzia corsia. Un’opera strategica, che a conti fatti non sarà terminata prima di almeno 20 anni, dai costi che sappiamo essere ingenti. Ma ribadiamo anche oggi che i costi in termini di vite umane sono incalcolabili e questo territorio non può più permetterselo».
Le riflessioni
E aggiungono: «Di fronte alle chiare difficoltà della manifattura, dovute a cause di lungo corso e contingenze decisamente sfavorevoli, da tempo si sta cercando di indirizzare il futuro dell’economia verso una vocazione turistica, legata ai servizi, all’accoglienza e alla ricettività. La tragica situazione infrastrutturale dell’autostrada ci sta costringendo ad ipotecare questo futuro, la sopravvivenza del tessuto economico e imprenditoriale del Fermano. Tragedie come quella di oggi hanno conseguenze gravissime, oltre che per chi vi si trova coinvolto direttamente, anche per il turismo delle nostre zone, per chi fa impresa o vorrebbe farla, per chi sulle corsie autostradali fa viaggiare le merci, le persone, le vite».
I cantieri
Le imprese si uniscono agli amministratori locali e chiedono di capire, di sapere a che punto sono «questi infiniti lavori, questo continuo valzer di deviazioni, aperture e chiusure dei tratti interessati; perché ancora non ci sono notizie almeno sulla riapertura della carreggiata a due corsie; perché la Società Autostrade ancora non mette nero su bianco le buone intenzioni, un passaggio più che fondamentale per far arrivare le risorse necessarie a partire con la terza corsia», concludono dalla Cna.
La sveglia
Alessandro De Grazia, segretario generale della Cgil Fermo si chiede: «Cos’altro deve accadere in quel tratto di autostrada per far suonare la sveglia a chi negli anni ha ignorato i tanti appelli giunti da più parti? Cosa accadrà con nei mesi estivi?». In tutta questa vicenda, prosegue «c’è solo una certezza, purtroppo dovremo rassegnarci a tempi lunghi per avere un autostrada degna di questo nome. Si è discusso molto in questi anni, terza corsia, ammodernamento, arretramento ora però il tempo delle chiacchiere è finito, servono risposte urgenti. Il 22 aprile è convocato il tavolo provinciale per la Competitività e lo Sviluppo e, in quell’occasione, chiederemo al Presidente della Provincia di promuovere un incontro con Ministero e Società Autostrade perché facciano chiarezza sul futuro di questa infrastruttura».