Lorenzo Catraro, redattore del protocollo d’intesa per il potenziamento della Orte-Falconara: «La linea Adriatica è satura, servono due nuovi binari»

Lorenzo Catraro
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Venerdì 1 Aprile 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 15:02

No ai binari indietro tutta, da Gabicce e San Benedetto, sì alla moltiplicazione della strada ferrata. Lorenzo Catraro avverte: «La linea Adriatica è ormai satura, non credo sia possibile aggiungere molti altri treni». L’esperto di infrastrutture ferroviarie e co-redattore del protocollo d’intesa del potenziamento della Orte-Falconara invita a seguire la logica dei numeri: «Oggi - ricorda - da noi il trasporto merci sui binari è di circa il 13%». 

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Quindi? 
«Per spostarne il 30% su rotaia nel 2030 e il 50% nel 2050, come indicato dall’Unione europea, un obiettivo peraltro accelerato dalla guerra in atto, occorrono due nuovi binari all’interno, lasciando i due esistenti che corrono lungo il mare». 
Come sostiene la sua convinzione? 
«È evidente come sia impossibile tagliare i traguardi fissati dall’Europa con l’attuale tratta. Ribadisco: è ormai satura e non credo sia possibile raddoppiare o triplicare, entro il 2050, il trasporto delle merci. Chi lo sostiene vive altrove». 
Non concede alternative? 
«No. Per raggiungere gli obiettivi previsti , in particolare quelli ambientali, a mio parere occorrono quattro binari: i due nuovi all’interno dovrebbero essere destinati al traffico passeggeri a lunga percorrenza e alle merci; quelli attuali al trasporto locale e interregionale. Ma sulla ripartizione semmai decideranno le Ferrovie e la Regione. Mi concede un’osservazione?». 
Certo. 
«Con questa soluzione, ripeto per me l’unica praticabile, avremmo anche un alleggerimento della questione delle barriere anti-rumore».
Altro valore aggiunto, secondo lei? 
«È una strategia per mantenere alta la competitività delle nostre aziende, con investimenti nella logistica».
Ma i sindaci della costa insistono con la tesi dell’arretramento della ferrovia dal nord al sud della regione. Nessuno escluso. 
«Non comprendono. Certo, loro hanno a che fare con una materia come il consenso e la questione della barriere anti-rumore è drammatica . Li capisco. Ma, ribadisco, c’è un’unica strategia perseguibile. Punto». 
I 5 miliardi di euro che il ministero investe per potenziare e velocizzare la dorsale adriatica come verranno ripartiti? 
«Saranno destinati su Bologna, sul by pass di Pesaro, che potrebbe essere considerata l’operazione dei due binari in più, su qualche altro intervento sulle Marche. Il resto andrà al sud».
Riavvolga il nastro. Le date-spartiacque? 
«Lo scorso 14 dicembre, quando il ministro delle Infrastrutture Giovannini, a proposito della proposta di inserimento della tratta Ancona-Foggia nel Corridoio Baltico Esteso, si dichiarava soddisfatto per la dorsale adriatica, per la quale era previsto l’inserimento nella rete Extended Core, un nuovo livello intermedio per la valorizzazione dei territori». 
Altro giro? 
«Pochi giorni dopo il Parlamento, con la legge di Bilancio 2022, dava un’ulteriore spinta a questo progetto, tracciandone il percorso.

La linea ferroviaria adriatica entrava di diritto nella Rete transeuropea di trasporto Ten-T. Veniva autorizzata la spesa complessiva di 5 miliardi entro il 2035. Si parte». 


m. c. b.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 

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