Il new deal dell'aeroporto Sanzio, D’Orsogna (Aia): «Entro la fine dell’anno accordi per nuove rotte». Spagna e Grecia in vista

Dopo la mannaia fatta calare da Aeroitalia su Barcellona, Vienna e Bucarest

Il new deal dell'aeroporto Sanzio, D’Orsogna (Aia): «Entro la fine dell’anno accordi per nuove rotte». Spagna e Grecia in vista
Il new deal dell'aeroporto Sanzio, D’Orsogna (Aia): «Entro la fine dell’anno accordi per nuove rotte». Spagna e Grecia in vista
di Martina Marinangeli
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Martedì 31 Ottobre 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 08:28
ANCONA «Tenere la barra dritta sul lungo termine e trasformare le minacce e gli incidenti di percorso in opportunità». Alexander D’Orsogna, amministratore delegato di Ancona International Airport, non ci sta a veder scivolare il Sanzio di nuovo in quel baratro da cui tanto faticosamente sembrava essere riuscito ad uscire. Il duro colpo inferto dalla compagnia Aeroitalia con la cancellazione, dal 13 novembre, dei voli per Barcellona, Vienna e Bucarest (e la decisione di non attivare quello per Amsterdam) partiti solo lo scorso 1° ottobre, lascia una bella voragine sulle piste dell’aeroporto, che ora deve correre ai ripari. 


La prospettiva decennale


E conta di farlo con un Piano industriale di 10 anni, che si basa su «diverse linee di business», come spiega D’Orsogna. In primis, il potenziamento passeggeri: oltre alla lettera d’intenti con Ryanair per una collaborazione di 5 anni finalizzata ad implementare il numero di rotte, sono in corso contatti con altre compagnie internazionali per collegare le Marche con la Spagna e la Grecia. Accordi che dovrebbero concretizzarsi entro la fine dell’anno. C’è poi il capitolo cargo, per lungo tempo punto di forza del Sanzio.

«L’arrivo di Amazon - ricorda l’ad dell’aeroporto - svilupperà potenzialità enormi in questo senso, portandoci ai primi posti in Italia». E ancora: l’attività aerospaziale avviata con il protocollo d’intesa firmato lo scorso luglio con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Per sostenere i suoi bilanci (in perdita negli ultimi tre anni), il Sanzio può contare anche sulla «manutenzione straordinaria degli aeromobili e sullo sviluppo della mobilità elettrica, con droni e aerei elettrici», guarda al futuro D’Orsogna. Uscendo dai confini strettamente aeroportuali, lo scalo può puntare sull’intermodalità con la piattaforma logistica che lo vede collegato a interporto, porto e ferrovia.

Ultimo, ma non in ordine di importanza, «lo sviluppo della parte non avio: dal restyling del corpo centrale dell’aeroporto, all’albergo e all’outlet da realizzare di fronte al Sanzio». 


La rotta


Un new deal dopo l’ennesima batosta per lo sfortunato scalo. Ma le macerie restano. L’ad di Aeroitalia Gaetano Intrieri, in un lungo post, ha sostenuto che le rotte della continuità territoriale verso Roma, Milano e Napoli «non sono economicamente sostenibili in quanto prevedono due aeromobili basati in loco ed un numero di ore volo complessive non sufficiente a garantire le economie di scala necessarie per basare due aeromobili». Per questo avevano deciso di ampliare il bouquet di destinazioni con i voli internazionali. Ma ora che queste ultime tratte sono sfumate, come si conta di rendere sostenibile il servizio della continuità territoriale? «Non posso essere io a dirlo - osserva D’Orsogna - ma se fossi manager di una compagnia, non potendo recuperare sui ricavi, proverei a efficientare le spese, riducendo i costi, dagli aerei alle manutenzioni. Oppure puntando sulle operazioni charter, per esempio sulle rotte religiose. E chissà: magari da qui alla prossima estate questi aerei potranno essere di nuovo usati per altre rotte internazionali», lascia la porta aperta l’ad di Aia.


Il futuro


Difficile però pensare che un marchigiano che aveva comprato un biglietto, per esempio, per Barcellona con Aeroitalia, sia disposto a scommettere di nuovo sulla compagnia dopo la mannaia fatta calare di punto in bianco sui voli nei giorni scorsi. Un rapporto di fiducia con il territorio ormai lacerato e un aeroporto per l’ennesima volta nel caos. Intanto Njord - fondo anglo svedese che nel 2019 ha comprato le quote di maggioranza della società gestore del Sanzio - nonostante questa battuta d’arresto seguita a tre anni da incubo, resta comunque in partita e non se ne va. Almeno per il momento.
 

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