ANCONA - Risorse provvidenziali in questa estate di siccità estrema: neppure i rimbalzi dell’allerta meteo delle ultime ore potranno cambiarne il verso. Arrivano dritti, dritti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, i 78 milioni di euro destinati alle Marche alla voce: “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoriaggio”. Una misura associata al contributo “obiettivo climatico”. Per contenerne gli eccessi.
Il prof
L’aveva detto, nei giorni più roventi, il climatologo, Carlo Bisci: «L’acqua che sgorga dalle sorgenti non arriva tutta ai rubinetti, agli utenti finali». Il docente che, all’Università di Camerino, sale in cattedra per geografia fisica e sistemi informativi territoriali, spiegava: «Almeno la metà si perde per strada. Il fenomeno si accentua nel caso di acquedotti lunghi, come quello di Gorgovivo, ad Ancona, che si alimenta di vene d’acqua delle montagne distanti una decina di chilometri».
Provvidenziali davvero sono quelle risorse.
La mappa
Procedendo ancora di scorporo, il 13% andrà alle Marche: 19,5 milioni di euro saranno per Marche Multiservizi di Pesaro; 23 milioni andranno all’efficientamento della rete idrica di Viva Servizi e riguarderà i comuni che copre la società partecipata: Ancona, Falconara, Senigallia, Jesi, Fabriano, Matelica e Sassoferrato. Altri 19,5 milioni andranno al Ciip, per ridurre le perdite di acqua nel territorio dell’Ato 5 Marche sud, ovvero la zona di Ascoli Piceno. Sono 15,9 milioni le risorse che finiranno al Tennacola, per monitoraggio, digitalizzazione e riduzione degli sprechi dell’Aato 4 Marche Centro sud, ciò Fermano e Maceratese. Perché il prof l’aveva detto: «L’acqua che sgorga dalle sorgenti non arriva tutta ai rubinetti». No.