Ventilazione a scuola e Pnrr, ricerca sul modello Marche. La Regione partecipa al progetto guidato da Bolzano

Ventilazione a scuola e Pnrr, ricerca sul modello Marche. La Regione partecipa al progetto guidato da Bolzano
Ventilazione a scuola e Pnrr, ricerca sul modello Marche. La Regione partecipa al progetto guidato da Bolzano
di Lorenzo Furlani
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Agosto 2022, 03:30

ANCONA Italia modello Marche? Alla Giorgia nazionale piace vincere facile. Meloni l’assist l’aveva dato personalmente a Draghi durante le consultazioni per il governo ma il premier se l’era fatto sfuggire perché, alla presentazione delle misure scolastiche anti Covid-19 del decreto legge Sostegni, c’era stato solo un vago annuncio senza seguito concreto. Perciò la leader di Fratelli d’Italia è andata direttamente in rete, aprendo la campagna elettorale ad Ancona: per proteggere gli studenti dalla pandemia a Roma comprano i banchi a rotelle, nelle Marche installano la ventilazione meccanica controllata (Vmc).  


Il messaggio elettorale


Il ficcante messaggio elettorale sulla capacità di governo di Fratelli d’Italia, modello Acquaroli (“Uno dei migliori di noi” ha detto l’aspirante premier Meloni), si fonda sull’innovativa soluzione sperimentata nelle Marche per contrastare la diffusione della pandemia nelle scuole. Il dibattito al calor bianco, con echi nazionali, sugli elementi di innovazione e di conservazione del governo delle Marche, dai progetti per sbloccare le infrastrutture alla visione sull’aborto e i rapporti familiari, è aperto nella tribuna per le politiche. Ma che la ventilazione meccanica controllata sia una pratica di buon governo contro il Covid-19, che si diffonde via aerosol, lo certifica, con uno studio indipendente, la fondazione Hume. Implementata dalla Regione - secondo i dati dell’assessorato competente - in 2.250 aule di 280 istituti marchigiani per 34mila studenti, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, attraverso 3 bandi pubblicati dal marzo 2021 per complessivi 9 milioni di euro (a cui in autunno ne seguirà un quarto per altri 3 milioni), questa sperimentazione risulta un’esperienza virtuosa su cui si può anche misurare la sordità di Roma rispetto alla periferia o più precisamente l’atavica difficoltà delle Marche di farsi ascoltare nella capitale.
Perché nelle recenti linee guida dell’Istituto superiore di sanità per limitare i contagi da Covid-19 nelle aule il prossimo anno scolastico la ventilazione meccanica controllata viene indicata come una misura integrativa e non risolutiva, rispetto a cui resta preferibile il metodo domestico di aprire le finestre per cambiare l’aria. Nonostante la fondazione Hume abbia rilevato, analizzando i dati epidemiologici per 3 mesi di oltre 300 classi dove la tecnologia è stata adottata e di più di 10mila non altrettanto attrezzate, che questa soluzione, laddove venga garantito un ricambio di aria nell’aula di almeno 6 volte in un’ora, abbatte il rischio di infezione da Sars-CoV-2 dell’82,5%.
Ora, per sovvertire questo indirizzo nazionale sul benessere nelle aule, la Regione partecipa a un bando di ricerca applicata su “salute-ambiente-biodiversità-clima” per 1,8 milioni di euro finanziato dal Pnrr, di cui è capofila la Provincia di Bolzano, proprio al fine di dimostrare l’efficacia della ventilazione meccanica controllata per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi, eliminando gli elementi inquinanti, a partire da batteri e virus.

Decisiva nella ricerca sarà ovviamente l’esperienza maturata nelle Marche, non a caso il progetto affida alla Regione in particolare l’aspetto della comunicazione.


Baldelli: «Soluzione del tutti»


«Questa sperimentazione - spiega l’assessore all’edilizia scolastica Francesco Baldelli, anche lui di Fdi, che ha personalmente promosso l’iniziativa - è nata cercando una soluzione tecnologica che consentisse agli studenti di tornare nelle aule in sicurezza dopo la didattica a distanza. Siamo partiti da uno studio storico dell’università di Cassino. In effetti Giorgia Meloni indicò a Draghi questa soluzione tra le misure contro la pandemia ma il governo finora non ha avuto coraggio e lungimiranza». Dunque, un buon argomento elettorale ma in gioco, chiunque esca vincitore dalle urne, c’è la salute degli studenti, ossia i bambini e i ragazzi d’Italia.
 

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