Pigliapoco (Federalberghi): «Il coprifuoco alle 22 scoraggia i turisti, luglio ed agosto sono i mesi più gettonati»

Emiliano Pigliapoco (Federalberghi)
Emiliano Pigliapoco (Federalberghi)
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 26 Aprile 2021, 03:35

Emiliano Pigliapoco, lei è presidente di Federalberghi Marche: come stanno andando le prenotazioni?
«Al momento ci sono richieste per luglio e agosto anche se non sono ancora tantissime».
Secondo lei a cosa è dovuta questa attesa?
«Intanto si aspetta di capire come evolverà la situazione a livello pandemico, ma anche la mancata modifica dell’orario del coprifuoco ha destabilizzato le persone intenzionate a programmare una vacanza in Italia e più in particolare nelle Marche».

 
In che senso?
«Un turista non vuole essere condizionato dal rientro forzato alle 22, specialmente d’estate. Dovendo scegliere potrebbe anche decidere alla fine di andare in vacanza all’estero dove magari queste restrizioni sono assenti».
Il coprifuoco è stato uno degli elementi più discussi nell’ultimo decreto in vigore da oggi.
«Esattamente. Anche la nostra categoria ha manifestato contrarietà in merito, cercando un varco nel governo e chiedendo che venisse modificata questa regola spostando le lancette più in avanti. Del resto andando avanti con la campagna vaccinale e con l’arrivo dell’estate i contagi dovrebbero diminuire e potremmo pensare ad una stagione come quella dello scorso anno».
E come è andata nel 2020?
«L’estate per noi è durata dal 5 luglio al 15 settembre: maggio e giugno inesistenti, ma comunque in quei mesi abbiamo lavorato nonostante la grande incertezza».
In termini economici quanto avete perso?
«Circa il 30% del fatturato. Quest’anno speriamo di riuscire ad ammortizzare meglio le perdite».
Che tipo di richieste avete avuto fino ad oggi?
«Richieste classiche anche di prenotazioni settimanali ma chi ci contatta chiede innanzitutto quali politiche applichiamo in merito alle disdette».
Come vi regolate in merito?
«Di norma c’è la restituzione della caparra se la cancellazione della prenotazione avviene una settimana prima dell’arrivo. Ma se la disdetta è determinata da un contagio Covid allora si valuta diversamente: c’è molta flessibilità da questo punto di vista». 
Avete anche aggiustato il tiro sulle offerte dedicate ai clienti delle strutture alberghiere?
«Abbiamo pensato di abbinare il soggiorno ad iniziative all’aria aperta, come tour in bici nel territorio, gite in barca e pacchetti turistici. Questo perché lo scorso anno ci siamo trovati in grosse difficoltà nel reperire ombrelloni in spiaggia per i nostri ospiti». 
Gli stabilimenti balneari hanno registrato il tutto esaurito?
«Gli operatori si sono organizzati con il turismo di prossimità e a causa delle distanze anti Covid gli spazi e le disponibilità sono diminuiti. Quest’anno però abbiamo anche giocato d’anticipo contattando in tempo gli stabilimenti».
Che tipo di turismo sarà?
«Un turismo prevalentemente italiano. Speriamo nell’arrivo degli stranieri ma non sarà così semplice».

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